Norimberga, processi di
Azione penale intentata (1945-46) da un tribunale militare internazionale contro i dirigenti del regime nazista. Attraverso una serie di accordi tra le potenze alleate contro la Germania, si giunse alla creazione (ag. 1945) di un tribunale militare internazionale, la costituzione, la giurisdizione e le funzioni del quale erano regolate da un apposito e separato statuto: questo stabiliva che tale tribunale doveva comporsi di 4 giudici con altrettanti sostituti da designarsi in numero eguale da Gran Bretagna, USA, Francia e URSS. I componenti del collegio avrebbero eletto il presidente, il cui voto, in caso di parità, sarebbe stato decisivo. La giurisdizione del tribunale si portava su quattro categorie di reati: cospirazione nella preparazione di una guerra di aggressione; crimini contro la pace; crimini di guerra; crimini di lesa umanità. Ognuna delle quattro potenze avrebbe designato un accusatore principale, mentre alla difesa dovevano essere assicurate le massime garanzie. Il tribunale avrebbe agito secondo una procedura appropriata e le sue sentenze sarebbero state inappellabili, ma suscettibili di riduzione da parte del Consiglio di controllo per la Germania. Le spese processuali dovevano essere coperte dai fondi per il mantenimento dello stesso Consiglio. Costituito su queste basi, il tribunale militare internazionale si riunì per la prima volta a N. il 20 nov. 1945; il processo durò complessivamente dieci mesi, durante i quali tutta la politica della Germania nazista fu minutamente studiata sulla scorta di un’immensa documentazione, raccolta dalle potenze vincitrici durante il conflitto e il periodo di occupazione. La sentenza della corte fu letta il 30 sett. e il 1° ott. 1946: in base a essa furono condannati a morte mediante impiccagione: H. Göring, J. von Ribbentrop, W. Keitel, A. Rosenberg, A. Jodl, W. Frick, J. Streicher, H. Frank, E. Kaltenbrunner, F. Sauckel, A. Seyss-Inquart, M. Bormann (quest’ultimo in contumacia); al carcere a vita: R. Hess, W. Funk, E. Reder; a pene minori: K. Dönitz (10 anni), K. von Neurath (15 anni), B. von Schirach (20 anni), A. Speer (20 anni); furono assolti F. von Papen, H. Schacht e H. Fritzsche. Tra gli imputati figuravano anche R. Ley, che si era però suicidato in carcere, il 25 ott. 1945, e G. Krupp von Bohlen, che era stato rilasciato a causa della tarda età e dello stato di salute (in sua vece fu giudicato, in un successivo processo, il figlio Alfred Felix che dal 1943 aveva assunto la direzione delle officine). L’esecuzione ebbe luogo nella notte del 15 ott. per tutti i condannati a morte a eccezione di Göring, che si suicidò in cella poco prima di essere trasportato sul luogo dell’esecuzione. Al primo grande processo di N. ne fecero seguito altri, sia a N. sia in altre località della Germania, contro personalità politiche minori, alti ufficiali, industriali e contro i direttori, i medici e i custodi dei campi di concentramento.