pro-Ue
agg. inv. Favorevole al processo di unificazione europea.
• Tutto ciò richiede una pressione politica sulla Ue nella quale anche le Associazioni di imprese e sindacali dovrebbero svolgere una azione costante sia direttamente che indirettamente attraverso il Parlamento europeo e i Governi nazionali. È interessante al proposito segnalare la determinazione con la quale David Cameron (anni 47) ha configurato, nell’intervista di ieri a questo giornale, il ruolo dell’Inghilterra a difesa dei propri interessi nella Ue affermando anche che sono pro-Ue. (Alberto Quadrio Curzio, Sole 24 Ore, 11 aprile 2013, p. 1, Prima pagina) • La Francia inquieta non poco, soprattutto per il rischio che le politiche pro-Ue siano smentite dalle presidenziali che si terranno ad aprile-maggio. Sul piano degli squilibri macroeconomici, la bassa crescita della produttività, l’alto debito pubblico (in progressivo aumento verso quota 100% del pil, nel 2017 al 96,7%) e la debole competitività «possono comportare rischi» per la zona euro. (Al[essandro] Car[dini], Messaggero, 23 febbraio 2017, p. 8, Primo Piano).
- Derivato dall’acronimo Ue con l’aggiunta del prefisso pro-.
- Già attestato nel Messaggero dell’11 aprile 2006, p. 19, Primo Piano (Carolina Stupino).