pro-rifugiati
(pro rifugiati), agg. Chi o che è favorevole o contribuisce all’accoglienza dei rifugiati.
• Molti francesi che stimiamo e ammiriamo danno voce al nuovo partito della guerra. In parte quanto meno è ancora il partito pro rifugiati, che si sforza di non venir meno alla onorevole tradizione francese di offrire asilo ai profughi. (Adam Gopnik, trad. di Emilia Benghi, Repubblica, 24 novembre 2015, p. 14) • All’indomani della decisione dell’Austria di inviare i soldati per rafforzare, quanto sarà necessario, i controlli alla frontiera con l’Italia, manifestanti pro-rifugiati legati ai centri sociali si sono scontrati con le forze di polizia austriache. (Matteo Lunelli, Secolo XIX, 4 aprile 2016, p. 7, Italia Mondo) • «È molto importante che in un’Europa incerta dove cresce la xenofobia, Barcellona diventi la capitale della speranza», ha detto [Ada Colau] mettendosi alla testa della manifestazione pro-rifugiati. Con parole altrettanto decise ha dichiarato guerra al «turismo selvaggio». (Sara Gandolfi, Corriere della sera, 20 febbraio 2017, p. 15, Esteri).
- Derivato dal s. m. rifugiato con l’aggiunta del prefisso pro-.
- Già attestato nella Stampa del 1° settembre 1992, p. 37, Novara (Paolo Bologna).