PRIZREN (A. T., 77-78)
Città dell'alto Drin Bianco, capoluogo d'ispettorato circondariale nel banato del Vardar, Iugoslavia. Si trova presso il confine di NE. dell'Albania, a 456 m. s. m., presso un affluente del Drin Bianco, verso l'estremità meridionale del fertile bacino della Metohija, e ai piedi del poderoso Šar-Planina (2371 m.s.m.). Contava 21.244 ab. nel 1910, 16.433 nel 1921 e 18.952 nel 1931, di cui almeno 2000 Albanesi e 10.000 fra Macedoni, Aromuni, Turchi e Greci. Per religione la maggioranza è musulmana; vi sono inoltre 5000 ortodossi e un migliaio di cattolici.
Durante il dominio ottomano fiorì in Prizren la fabbricazione delle armi, ora decaduta, mentre hanno compiuto notevoli progressi le industrie della concia, delle calzature, del vasellame, delle seterie. Si notano una fortezza, ruine di un antico castello serbo, un grande bazar, una ventina di moschee e alcune chiese ortodosse e cattoliche. La piana sottostante trova in Prizren un importante mercato per i suoi prodotti agricoli (mais, vino, frutta, tabacco). Prizren è collegata da servizî automobilistici a Gifflcova e Ipek.
Si ritiene che Prizren occupi il luogo della romana Theranda. Fu residenza preferita dei re serbi della dinastia Nemania. Nel Rinascimento commerciò con Ragusa. Occupata dai Turchi, passò alla Serbia nel 1912, contro le aspirazioni albanesi.