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PRITANEO

di Paola Zancan - Enciclopedia Italiana (1935)
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PRITANEO (πρυτανεῖον, prytanäum)

Paola Zancan

Cuore della città, penetrale urbis, il pritaneo dovette esistere in ogni città greca e custodire fra le sue mura il focolare comune e il fuoco sacro divinizzato sotto il nome della dea Estia. Sull'altare comune si offrivano i sacrifici solenni. Nessuna città potendo essere senza pritaneo, quando si fondava una colonia, gli emigranti sottraevano al focolare della metropoli il fuoco sacro che doveva essere alimentato nel pritaneo della nuova città. Il pritaneo, par certo, dovette il suo nome a quel periodo post-omerico in cui i pritani, cioè "i primi", divennero i padroni così del potere, che fino allora era stato del re, come dell'edificio sacro, che fino allora era stato amministrato dal re. Ma in Atene, in epoca storica, fra pritaneo e pritani non esiste più relazione in quanto che il pritaneo è sede dell'arconte eponimo. Continua a custodire fra le sue mura il fuoco sacro; inoltre in esso sono nutriti a spese pubbliche quanti Atene reputi degni di tanto onore. Davanti al pritaneo, un tribunale speciale, composto dall'arconte-re e dai quattro ϕυλοβασιλεῖς, giudicava animali e oggetti inanimati che avessero determinato la morte di alcuno.

Dal punto di vista architettonico il pritaneo non presenta un tipo fisso e ben definito: edifici del genere sono stati riconosciuti ad Olimpia (v.), a Priene (v.) e forse a Delo (v.).

Bibl.: Ch. Michel, Prytaneaum, in Daremberg e Saglio, Dictionnaire des antiquités, IV, i, p. 742; K. Fr. Hermann e V. Thumser, Lehrbuch der griechischen Staatsaltertümer, 6ª ed., I, ii, Friburgo in B. 1892; G. De Sanctis, Atthis, 2ª ed., Torino 1912, pp. 155, 187 segg.; G. Busolt e H. Swoboda, Griechische Staatskunde, Monaco 1926, passim; G. Glotz, La cité grecque, Parigi 1927, pp. 23-24, 55, 106-07, 275.

Vedi anche
pritani Nell’antica Atene, i 50 consiglieri (buleuti) in carica durante una pritania, periodo di tempo equivalente alla decima parte dell’anno essendo la bulè, o consiglio ateniese, diviso in 10 sezioni corrispondenti alle 10 tribù che detenevano il potere a turno. Almeno un terzo di essi doveva sedere in permanenza ... Estia (gr. ῾Εστία) Dea degli antichi Greci, personificazione del focolare domestico (ἑστία). Ignota ai poemi omerici, compare per la prima volta nella Teogonia di Esiodo e negli Inni Omerici, dove è detta figlia di Crono e di Rea, sorella di Zeus. Da Zeus ottiene l’eterna verginità (con allusione alla purezza ... Priene (gr. Πριήνη) Antica città greca ionica dell’Asia Minore. Fiorente in età ellenistica, nel 133 entrò nella provincia romana d’Asia. Si conservano resti della città del 4° sec. a.C. Costruita secondo un piano organico, è uno degli esempi più notevoli dell’urbanistica ellenistica. Disposta a terrazze ottenute ... Megara Iblea Antica colonia greca in Sicilia, distrutta nel 214 a.C. Nel territorio sono i resti di un villaggio fortificato neolitico, che si ricollega a quelli propri della cultura di Stentinello. Alla fine del 6° sec. a.C. il sito della città antica era difeso da mura. L’agorà, a cerniera di 2 quartieri abitativi, ...
Vocabolario
pritanèo
pritaneo pritanèo s. m. [dal gr. πρυτανεῖον, der. di πρυτάνις «pritane»; lat. prytanēum]. – Nelle città dell’antica Grecia, edificio pubblico in cui si trovava l’altare dedicato alla dea Estia con il fuoco perenne al quale si attingeva...
sitèṡi
sitesi sitèṡi s. f. [dal gr. σίτησις, der. di σῖτος «grano, cibo»]. – Nell’antica Atene, pasto in comune nel pritaneo o in altro edificio, cui spesso era annesso il rito sacrificale, offerto a spese pubbliche a personaggi illustri greci...
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