PRISTINA (A. T., 77-78)
Centro principale del bacino di Kosovo (v.), capoluogo di circondario, nel banato del Vardar, Iugoslavia. È situata a 630 m. s. m. a est del fondo della depressione corsa dalla Sitnica, su un affluente di destra di questo fiume. Il paese intorno è di collina e bassa montagna, fertile e produttivo (cereali, vino, tabacco) e sale ad oriente alla dorsale del Koznica Planina. Pristina è toccata dalla ferrovia che da Skoplje sale a Mitrovica e alla valle dell'Ibar, seguendo una delle grandi direttrici sia delle invasioni sia del traffico nella regione balcanica (v. kosovo polje). La città contava 18.174 ab. nel 1910, 14.290 nel 1921, 16.948 nel 1931. Numerosi nel contado gli Albanesi. Secondo il censimento del 1921 accanto alla maggioranza serba si sarebbero stati soltanto 15 Aromuni e 9 altri Slavi (Bulgari). Nella statistica religiosa però più di un terzo sono musulmani. Priština è sede di un vescovo ortodosso e possiede numerose chiese, una diecina di moschee, scuole medie e un tipico bazar.