PRISTIDI (lat. scient. Pristidae, dal nome del gen. Pristis Lath)
Famiglia di Pesci cartilaginei, Batoidei, stabilita dal Lathan nel 1794 per il tipo Pristis antiquorum (it. pesce sega; fr. poisson scie; ted. Sägefisch; ingl. sawfish). Corpo allungato e squaliforme con una coda bene sviluppata, che termina in una pinna eterocerca. Pinne dorsali grandi, con la prima opposta alle ventrali. Cranio allungato in un rostro lungo, appiattito, i cui margini sono armati di una serie di robusti denti solidamente impiantati nella cartilagine rostrale calcificata. Denti nelle mascelle piccoli e ottusi.
Si conosce il solo genere Pristis con 4 0 5 specie diffuse nei mari tropicali e subtropicali. Sembra rarissimo nel Mediterraneo, ove non è accertata la sua presenza. Può raggiungere 6 0 7 m. di lunghezza, dei quali almeno due spettano al rostro, che è largo 20 cm. e più. Con robusti colpi di questo è capace di lacerare il corpo di altri animali e strapparne dei pezzi per divorarli. Le specie indiane risalgono i fiumi al di là dell'influenza delle maree, e una specie americana entra nel basso corso del Mississippi. Producono figli vivi, che in un primo tempo si nutrono dell'abbondante tuorlo del sacco vitellino. Se ne conoscono fossili dell'Eocenico d'Egitto e del Libano. Es. Pristis antiquorum Lath., P. pectinatus Lath., P. cirratus M. H., ecc.