PRISCIANO (Πρισκιανός, Prisciànus)
Filosofo neoplatonico del sec. VI d. C., appartenente alla scuola d'Atene (v. neoplatonismo). Dopo che, nel 529, l'editto dell'imperatore Giustiniano proibente l'insegnamento della filosofia ad Atene ebbe costretto alla chiusura anche quella scuola, P., insieme con Damascio, Simplicio e altri quattro neoplatonici, si recò in Persia alla corte di Cosroe I, nella speranza di poter colà proseguire la tradizione dottrinale del neoplatonismo.
A questo soggiorno si riferisce lo scritto di P., conservatosi solo in traduzione latina, Solutiones eorum de quibus dubitavit Chosroes Persarum rex. L'altro scritto superstite di P., conservatosi nell'originale greco, Μετάϕρασις τῶν Θεοϕράστου περὶ αἰσϑήσεως, è una parte di un commentario al trattato teofrasteo sulla sensazione, ed è importante per le notizie che in tal modo fornisce circa il pensiero del peripatetico. Entrambe le opere sono state pubblicate da I. Bywater nel Supplementum all'edizione berlinese dei commentatori di Aristotele, I, 11, Berlino 1886.