MONACO, Principato di (XXIII, p. 605)
La vita interna del principato è stata soprattutto sconvolta da una crisi dinastica che ha minacciato per qualche tempo la tradizionale tranquillità del minuscolo stato. Nel gennaio del 1933 la principessa ereditaria Carlotta rinunciò alla successione in favore del figlio Raniero, chiedendo nel contempo divorzio dal marito principe Pietro di Polignac; la domanda fu accolta dal principe sovrano. Ma nel febbraio il presidente dell'Assemblea nazionale respinse la domanda di divorzio motivando il rifiuto col fatto che in caso di morte del principe Luigi il Consiglio di reggenza scelto per la durata della minore età di Raniero sarebbe stato inadatto al governo. D'altronde alla fine di febbraio venne trascritta e quindi resa esecutiva l'ordinanza del principe del 18 febbraio con la quale veniva pronunciato il divorzio della principessa Carlotta. La soluzione fu raggiunta solo alla fine del novembre 1934, allorché la principessa ritirò la rinuncia alla successione al trono, eliminando così l'inconveniente, nel caso di morte del principe Luigi, di dover costituire un consiglio di reggenza per il principe Raniero. Nel marzo del 1937 il principe Luigi ha ottenuto che il principe di Polignac non potesse mutare la residenza del figlio Raniero, vivente in Inghilterra.
Nel novembre del 1931 il principe Luigi istituì un consiglio di notabili per assistere il governo e vegliare all'osservanza delle tradizioni del passato e alla difesa degli interessi del principato. I membri del consiglio sono di nomina del principe.
Il bilancio, le cui entrate derivano soprattutto dal Casino di Montecarlo, oscilla intorno ai 10 milioni di franchi. Il 4 ottobre 1936 è stata creata la Banca nazionale di Monaco, banca di stato col privilegio dell'emissione.