PRIMULA (lat. scient. Primula L., it. anche primavera o primaverina; fr. primevère; sp. primavera; ted. Schlüsselblume, Primel; ingl. primrose)
Questi nomi derivano dalla fioritura precoce di parecchie specie, anche nostrane, che si può dire preannuncino la primavera, ma Primula è anche il nome scientifico di un genere di piante erbacee perenni (Linneo, 1735) a foglie di forma varia, ma sempre semplici, tutte ravvicinate a rosetta alla base di uno scapo, qualche volta molto breve (Pr. acaulis L.), pelose, farinose o glabre, spesso cigliate al margine. L'infiorescenza è di solito a tipo di ombrella all'estremità dello scapo, raramente a racemo o a spiga, la corolla è gialla o violacea, i fiori sono per lo più di due tipi nella stessa specie e cioè a lungo e a breve stilo (eterostilia); frequente è l'ibridismo sia naturale sia artificiale. Il frutto è una cassula deiscente all'apice in 5 valve, contenente numerosi semi minuti, poliedrici.
Comprende poco più di 200 specie dalle regioni temperate boreali sino alle subartiche e artiche, abitanti soprattutto le zone montuose e subalpine. Di esse 16 crescono in Italia, delle quali tre endemiche: Pr. Palinuri Pet., Pr. carniolica Jacq. e Pr. tyrolensis Schott, e inoltre alcune varietà. Sono le prime a ornare i nostri prati e boschi la Pr. acaulis L. e la Pr. officinalis Gouan, la quale ultima fu usata largamente per il passato in terapeutica e si usa tuttora contro il mal di testa. Qualche specie nostrana, ma più che tutte le esotiche Pr. sinensis Lindl. e Pr. obconica Hance della Cina, Pr. japonica A. Gray del Giappone, sono in coltura in un grande numero di razze e di ibridi.