La condizione di chi tra più figli, è nato per primo; per estensione, l’insieme dei diritti, dei beni e dei privilegi che spettavano al primo nato.
Istituto del diritto successorio medievale, in base al quale il feudo era considerato indivisibile e poteva essere trasmesso solo al primogenito maschio, concedendosi agli altri discendenti benefici minori o semplici prebende. Comparve dapprima in Inghilterra e Francia; in Italia fu importato dai Normanni e disciplinato dalla legge salica. religione
Nell’Antico Testamento la p. costituisce un diritto di precedenza e di preminenza. Il primogenito animale deve essere offerto al sacerdote; quello umano (ebr. bĕkhōr) deve essere riscattato con una somma di denaro; riceve una quota doppia dell’eredità e succede al padre nelle funzioni di capofamiglia. Nella Genesi, il racconto di Esaù e Giacobbe mostra che il diritto di p. poteva essere trasferito da un fratello all’altro: ma quest’uso non è attestato in seguito. In Palestina gli Ebrei trovarono il costume di sacrificare i primogeniti in particolari gravi circostanze, come atto di omaggio alle divinità; e condannarono severamente questo rito.