previsione
Descrizione di eventi, fenomeni, e processi che sono collocati nel futuro. Tralasciando le accezioni mistico-magiche, e limitandoci alla considerazione del concetto di p. nelle riflessioni filosofiche sull’attività razionale-conoscitiva umana, esso occupa un ruolo centrale nelle analisi dei processi di spiegazione scientifica. In tale prospettiva, per es., tale concetto venne analizzato nel Trattato sulla natura umana (➔) (1739) da Hume, per il quale le p. nella scienza si fondano sulla comprensione di regolarità e sul rispetto di leggi; e, in tempi successivi, nel Discorso sullo spirito positivo (1844) da Comte, per il quale «l’autentico spirito positivo consiste nel vedere per prevedere, nello studiare ciò che è per concludere ciò che sarà, in base al dogma generale della invariabilità delle leggi naturali». La riflessione neopositivista sulla spiegazione scientifica non prescinde, ovviamente, dall’indagare la tematica della p. che era stata anche riproposta come centrale nei Principi della meccanica (1894) di R. Hertz. Hempel, per es., negli Studi sulla logica della spiegazione (1948; scritto con P. Oppenheim) definiva la p. come una spiegazione che si rivolge al futuro, in quanto con essa non si viene a porre una indagine sulle condizioni di un dato evento, ma sull’effetto che determinate condizioni possono generare. La p. di un dato evento, dunque, si fonda, per Hempel, sulla conoscenza delle leggi universali e delle condizioni iniziali dalle quali si cerca di dedurre l’accadere dell’evento considerato. Una grande attenzione al concetto di p. è stata determinata dalla scoperta dei cosiddetti neuroni specchio, i quali sono alla base della comprensione immediata delle intenzioni degli altri individui (l’intenzione, per es., di utilizzare un dato oggetto per un certo scopo), rendendo così possibile una p. del loro comportamento futuro.