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previdenza

Dizionario di Economia e Finanza (2012)
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previdenza


Forma assicurativa del lavoratore (e dei familiari a suo carico) dal rischio di perdita, temporanea o permanente, della capacità lavorativa, in conseguenza di eventi predeterminati naturali (vecchiaia, anzianità, malattia, maternità, morte) o connessi all’attività lavorativa (periodi di disoccupazione involontaria, infortuni, invalidità, malattie professionali). Essa è finalizzata a garantire la continuità del reddito (finalità previdenziale) e, più in generale, la libertà dal bisogno (finalità assistenziale): può avere carattere obbligatorio (p. obbligatoria), il cui esercizio è attribuito a un ente pubblico – atto a rendere meno rischiosa ed economicamente più conveniente la gestione dello strumento assicurativo – e il cui onere è imputato al datore di lavoro o al lavoratore autonomo, oppure può essere volontaria (p. integrativa o complementare), il cui esercizio è affidato a organismi autorizzati che forniscono servizi ai fondi pensione (➔ fondo pensione; anche pensione obbligatoria; pensione complementare). È con la riforma del 2007 e l’introduzione del meccanismo del silenzio-assenso per l’allocazione del proprio TFR (➔), che la p. complementare ha conosciuto in Italia un parziale sviluppo.

Il sistema italiano di previdenza

In Italia, la funzione previdenziale in materia di assicurazione sociale (➔ sicurezza sociale; protezione sociale) è affidata a due enti pubblici: l’INPS (➔), con il compito di gestire l’assicurazione per la vecchiaia, la malattia e la maternità, e l’INAIL (➔), che assicura i lavoratori sulle conseguenze negative di eventi, come gli infortuni sul lavoro o le malattie professionali, dai quali possa conseguire l’inabilità permanente, temporanea o, nei casi più gravi, la morte.

I meccanismi della previdenza

Le prestazioni previdenziali sono finanziate con il prelievo contributivo (commisurato alla retribuzione) a carico dei datori di lavoro e dei lavoratori, dipendenti o autonomi, pubblici o privati. I contributi sono versati periodicamente ai rispettivi enti previdenziali ai quali l’iscrizione è obbligatoria. Per l’insufficienza del gettito contributivo rispetto alle prestazioni, esiste una componente, valutabile intorno ai 3 punti di prodotto interno, a carico dello Stato e quindi della fiscalità generale. Tale gettito, ottenuto ogni anno, può essere destinato al finanziamento delle prestazioni erogate in quello stesso anno (metodo della ripartizione, ➔ ripartizione, sistema pensionistico a); in questo caso, vige un accordo sociale tra le generazioni, in base al quale i prelievi sulle retribuzioni degli occupati alimentano le gestioni previdenziali a copertura delle pensioni di chi nello stesso periodo non lavora più per motivi di età o anzianità contributiva. Oppure esso può essere investito nel mercato dei capitali e i proventi di tale operazione costituiscono il montante con cui è finanziata la pensione del lavoratore stesso (metodo della capitalizzazione, ➔ capitalizzazione, sistema pensionistico a); in questo caso, per ciascun lavoratore, i contributi attuali, capitalizzati, pagano la pensione futura. Con il metodo retributivo, l’importo della pensione è legato al livello del salario percepito dal lavoratore, quindi la pensione può essere calcolata in base all’ultimo salario o alla media dei salari relativa ad alcuni anni o in base a quella dei salari dell’intera vita lavorativa. Con il metodo contributivo, l’importo della pensione è legato all’ammontare dei contributi versati, quindi la pensione viene determinata in funzione del rendimento di tutti i contributi previdenziali accantonati dal lavoratore. Il rendimento applicato all’ammontare dei contributi è definito a priori dalla legge nella ripartizione. La riforma della p., attuata con il d.l. 201/2011, varato dal governo Monti, ha introdotto dal 1° gennaio 2012, secondo il meccanismo pro rata, il metodo contributivo di calcolo delle pensioni, la convergenza del trattamento previsto per uomini e donne, la flessibilità nell’età di pensionamento.

Vedi anche
Previdenza complementare La previdenza complementare è il quale ‘secondo pilastro’ del sistema pensionistico. In particolare, i fondi pensione hanno lo scopo di garantire, a chi liberamente e volontariamente vi aderisce, livelli di copertura previdenziale più elevati rispetto a quelli previsti dalla previdenza di base. In Italia ... òneri sociali òneri sociali Insieme dei contributi, obbligatori e facoltativi, versati a organismi pubblici o privati che erogano prestazioni sociali. I contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro e dei lavoratori sono versati al fine di acquisire o di conservare il diritto alle prestazioni sanitarie ... pensione Forma di remunerazione post;lavorativa, generalmente di natura pubblica, erogata da enti di previdenza statali o anche da enti previdenziali parastatali, casse di ordini professionali e private, fondi pensione. La pensione di tipo statale può essere cumulata con forme ‘private’, dette di previdenza complementare. ... INPS Sigla dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, ente di diritto pubblico derivato dalla Cassa nazionale di previdenza per la vecchiaia degli operai, istituita con l. 350/17 luglio 1898, che nel 1919 assunse la denominazione di Cassa nazionale per le assicurazioni sociali e nel 1933 la denominazione ...
Altri risultati per previdenza
  • Previdenza sociale
    Enciclopedia on line
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  • Previdenza sociale
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  • PREVIDENZA SOCIALE
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  • PREVIDENZA SOCIALE
    Enciclopedia Italiana (1935)
    Romeo Vuoli . La previdenza sociale può definirsi un complesso di attività che lo stato direttamente o indirettamente svolge per eliminare negl'individui il bisogno di ricorrere alla beneficenza. Suo scopo è prevenire gli effetti della miseria mediante particolari istituzioni, alle quali vengono interessati ...
Vocabolario
previdènza
previdenza previdènza s. f. [dal lat. tardo praevidentia, der. di praevĭdens -entis «previdente»]. – 1. Qualità di chi è previdente, di chi, presagendo le necessità future, prende per tempo le misure adatte a fronteggiarle e superarle,...
previdènte
previdente previdènte agg. [dal lat. praevĭdens -entis, part. pres. di praevidere: v. prevedere]. – Di persona che, prevedendo ciò che potrà accadere in seguito, e spec. il verificarsi di una situazione sfavorevole o di bisogno o di pericolo,...
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