presto (agg.)
Le occorrenze di p. si riscontrano tutte nella poesia di D., mai in prosa; possiamo ordinarle lungo un arco semantico che va dai significati più vicini all'etimo latino (praesto esse, " essere a portata di mano ", " a disposizione ", " pronto ") a quelli più estensivi.
L'aggettivo vale " a portata di mano ", " a disposizione ", " pronto ", " preparato ", in Fiore XLVIII 3 Non ti maravigliar s'i' non son grasso, / Amico, né vermiglio com'i' soglio, / ch'ogne contrario è presto a ciò ch'i' voglio, perché ho " a mia disposizione " solo il contrario di ciò che desidero; CXXV.2, CCXVII 4 e 7; e ancora in CCXX 4 [Venere] sì comanda a ciascun ched e' s'arrenda / e che la sua mercè ciascuno attenda, / ch'ell'ha la guarda lor tratutta presta, ha " predisposta " la guardia, che terrà in custodia i prigionieri.
Si passa, nei seguenti contesti, a denotare una disposizione attiva ad agire, a sentire, ad amare e a intendere: " pronto ", " sollecito ", " disposto ", " deciso a ", " determinato a ", con notevole varietà di reggenze.
Regge la preposizione ‛ a ' in Pd VIII 32 Tutti sem presti / al tuo piacer; X 57 Cor di mortai non fu mai sì digesto / a divozione e a rendersi a Dio / con tutto 'l suo gradir cotanto presto, / come... mi fec'io; If XXXI 108; Fiore LVII 4 la lingua tua sia presta / a le' lodar suo' occhi; CLXXII 10 tu gli dirai tuttor che tu sie presta / a fargli tutta quanta cortesia; così anche CCI 3 e Detto 261.
È costruito con ‛ in ' in Rime LXII 2 Com più vi fere Amor co' suoi vincastri [" verghe "], / più li vi fate in ubidirlo presto; con ‛ di ', in If II 117 [Beatrice] mi fece del venir più presto: " Perciò m'affrettai a venire, perch'io vidi tanta cura di te " (Buti); il Landino interpreta il significato allegorico: " Perché mi fece del venir più presto, perché la compassione che dimostra la grazia cooperante fa più affrettare la ragione superiore ". Così in Pg VI 79 Quell'anima gentil [Sordello] fu così presta / ... di fare al cittadin suo quivi festa; Fiore II 9 I' sì son tutto presto [" pienamente disposto "] / di farvi pura e fina fedeltate; XII 12, LXXVIII 10, CXXXII 14, CLXII 12 sì fà che 'nverso lor [gli amanti, sempre sleali] sie ben sentita [" accorta ", " avveduta "], / e presta di dar lor pen' e miccianza (è uno dei presupposti dell'ars amandi femminile della Vecchia); CCXX 1 Venusso... d'assalire era presta.
Gli stessi valori p. presenta in contesti dove si sottintende l'azione per la quale una persona è " pronta ", " sollecita ", " disposta ": così in Pg XIX 26 Ancor non era sua [della femmina balba] bocca richiusa, / quand'una donna apparve santa e presta / lunghesso me per far colei confusa: per quel che riguarda la parola in questione, calzante la chiosa del Buti: la Filosofia " che co' la dottrina sua all'uomo viene subita, e muove Virgilio, cioè la ragione, chiamandolo a considerare la viltà e lo inganno della felicità mondana "; Pd XXIV 50 m'armava io d'ogne ragione... per essere presto / a tal querente e a tal professione, per " esser pronto " a rispondere alle domande di s. Pietro sulla fede; si veda anche Detto 55-56 E' non ha, in nulla, parte / Amor, in nulla part'è / ch'e' non sia tutto presto / a fine amante presto: in tutte le occasioni Amore è tale, da " essere disposto " a soccorrere un amante cortese e " pronto ad amare "; l'ipotesi che l'ultimo p. sia avverbio (a soccorrere " prontamente "), resa possibile dalla rima equivoca, comporterebbe una costruzione assai contorta e rappresenterebbe, stando alla registrazione dei vocabolari e degli spogli finora a nostra disposizione, un uso eccezionale nella lingua del '200.
Il vocabolo significa " pronto ", " rapido ", " sciolto nei movimenti ", " svelto ", " agile ", in If I 32, riferito alla lonza leggiera e presta molto, " agile e veloce " (Sapegno). Sui tradizionali attributi della lonza sofferma la sua attenzione il Bambaglioli (" haec lonza variis colorata coloribus, et quae per naturam est agilis, significat luxuriam "); ancor più portato ad accentuare le connotazioni allegoriche il Landino: " Era la lonza leggera e presta, perché gran mobilità è nella vita voluttuosa ". Cfr. ancora If XXI 104 quel demonio... / si volse tutto presto, " rapidissimo " (superlativo con valore predicativo); XXX 110 Quando tu andavi / al fuoco, non l'avei tu così presto; / ma sì e più l'avei quando coniavi: è la risposta di Sinone, colpito con il braccio nel volto da maestro Adamo, al falsario di monete; essa è carica di maligne allusioni, affidate proprio al giuoco di comparazioni dell'attributo, sottinteso nell'ultimo verso citato: il suo braccio non era così " sciolto ", anzi era legato, quando egli era condotto al rogo, ma era altrettanto e ancora di più " agile ", quando coniava falsi fiorini; Pg XXX 14 i beati al novissimo bando / surgeran presti ognun di sua caverna; e così anche Pd XXI 67 Giù per li gradi de la scala santa / discesi tanto sol per farti festa / ... né più amor mi fece esser più presta: " Né non venni più sollecita io che l'altre per più amore che io t'avesse più che l'altre " (Buti).
L'aggettivo significa " preparato " in If XV 93 pur che mia coscïenza non mi garra / ... a la Fortuna, come vuol, son presto, " pronto " a qualsiasi evento che la sorte mi riservi per il futuro; così anche in Pg XXVIII 83.
" Disposto ", " potenzialmente diretto a ", deve intendersi in Pg XVIII 19 L'animo, ch'è creato ad amar presto, / ad ogne cosa è mobile che piace (" Parla dell'animo umano, che è creato da Dio con potenzia d'amore che si chiama ‛ concupiscibile ' ", Buti).
" Adatto ", " capace ", " idoneo ", in If XXV 133 la lingua, ch'avëa unita e presta / prima a parlar, si fende; Pd XXIX 60 Quelli che vedi qui furori modesti / a riconoscer sé da la bontate / che li avea fatti a tanto intender presti: gli angeli buoni, riconoscenti a Dio, che li aveva resi capaci di una sì alta comprensione dei suoi misteri, della sua volontà; " Atti a tanta intelligenza di Dio ", chiosa l'Andreoli.
‛ Farsi p. ' è espressione fraseologica e vale " affrettarsi ", in Pg XXVI 31 Lì veggio d'ogne parte farsi presta / ciascun'ombra e basciarsi una con una: è il rito della sollecita e casta accoglienza dei lussuriosi nel Purgatorio.