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PRESCIENZA

di Guido Calogero - Enciclopedia Italiana (1935)
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PRESCIENZA

Guido Calogero

È uno degli attributi della natura divina e tra i più problematici per le difficoltà che implica nei riguardi della concezione della libertà. Esso deriva dall'idea generale della perfezione conoscitiva propria di Dio, che non può ignorare nulla di ciò che dovrà accadere, e quindi prevede tutto. Per la teologia classica, che in forza della svalutazione greca dell'attività pratica tende a escludere da Dio il volere e a concepire il divino come pura razionalità, l'idea della prescienza non importa difficoltà immediate: così lo stoicismo, in cui tale problema diviene esplicito, può considerare la divinità come "previsione" o "provvidenza" per la stessa ragione onde la considera come logos del mondo, essendo quest'ultimo comunque predeterminato dalla sua assoluta razionalità. La dottrina cattolica, invece, ammette come verità inconcusse, e la perfetta prescienza di Dio, e la completa libertà dell'uomo, nonché la mutua, misteriosa cooperazione di entrambi nell'efficienza dell'atto volitivo, lasciando alle diverse scuole la libertà di discutere sulla migliore maniera di conciliare tra di loro questi tre elementi.

Alla posizione eretica di Pelagio, che menomava l'opera di Dio per concedere tutto all'uomo, si oppone quella di Lutero, Calvino e seguaci, eretica, per altro verso, che, sopprimendo il libero arbitrio nella creatura, fa conseguentemente pesare su Dio la responsabilità delle azioni della creatura. Per la Chiesa cattolica invece l'uomo è il responsabile del suo libero operato, sebbene egli non si possa sottrarre alla necessaria dipendenza da Dio, che con lui vuole il bene, operandolo, e in lui sopporta il male, permettendolo, al solo fine di ricavarne un bene maggiore.

Vedi anche
parapsicologia Studio di presunti fenomeni, detti paranormali, non spiegabili in base alle leggi scientifiche (fisiche, biologiche, psicologiche ecc.) conosciute. Tali fenomeni si verificherebbero grazie a particolari poteri attribuiti ad alcune persone (sensitivi o medium) e consisterebbero in modificazioni del mondo ... futuro Il tempo che verrà o gli avvenimenti che in esso si succederanno. filosofia Come concetto filosofico, il futuro è stato originariamente oggetto di discussione soprattutto sul piano logico. Si trova nel De interpretatione di Aristotele la prima trattazione del problema di quelli che i logici medievali ... fallibilismo Concezione filosofica che nega la possibilità di ottenere una conoscenza certa, non potendosi escludere l’errore. Tipica delle posizioni pragmatiste (➔ Benjamin Peirce), trova espressione nella falsificabilità di K.R. Popper. Tommaso Campanèlla Campanèlla, Tommaso. - Filosofo (Stilo, Reggio di Calabria, 1568 - Parigi 1639). Entrato adolescente nell'ordine dei domenicani, venne formando la sua cultura filosofica soprattutto con la lettura dei platonici e di Telesio; a Napoli, dove si recò assai presto per contese con i suoi confratelli in Calabria, ...
Altri risultati per PRESCIENZA
  • prescienza
    Enciclopedia on line
    La conoscenza anticipata di tutto il futuro, che è uno degli attributi della natura divina. La dottrina cattolica, di fronte alla difficoltà di dover conciliare l’assoluta p. di Dio con la libera attività di Dio stesso e dell’uomo, ammette come verità indiscussa tanto la perfetta p. di Dio, quanto la ...
Vocabolario
presciènza
prescienza presciènza s. f. [dal lat. tardo praescientia, der. di praesciens -entis «presciente»]. – 1. La conoscenza anticipata di tutto il futuro, facoltà attribuita solo a Dio in virtù della sua onniscienza: la p. divina non rende impossibile...
presciènte
presciente presciènte agg. [dal lat. praesciens -entis, part. pres. di praescire: v. prescire], non com. – Che conosce in anticipo il futuro, che ha la facoltà della prescienza: Dio è presciente.
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