PREMILITARE e POSTMILITARE, ISTRUZIONE
. La convenienza sociale e finanziaria di abbreviare la durata delld permanenza alle armi dei giovani che debbono compiere il servizio militare (ferma), mentre, d'altra parte, gli strumenti bellici sempre più complicati richiederebbero un più lungo tirocinio, ha indotto la maggior parte degli stati a ricorrere a un'istruzione militare preventiva (premilitare), limitata ai più semplici esercizî individuali e di piccoli reparti e al maneggio e tiro delle armi, in modo che i coscritti possano, senz'altro, all'atto dell'incorporazione nelle forze armate iniziare gli esercizî d'insieme nei reparti di maggiore complessità. Inoltre, la guerra mondiale, che per la sua impreveduta lunga durata ha imposto l'impiego successivo di uomini su larga scala, ha dimostrato la necessità di mantenere al corrente dell'uso delle armi e dei mezzi tecnici d'ogni specie un gran numero di cittadini, dopo compiuta la prescritta permanenza nelle caserme, dando così luogo ad esercitazioni, indicate, nel loro insieme, col nome di istruzione postmilitare.
In Italia il complesso di leggi, che hanno dato all'istruzione premilitare e alla postmilitare l'attuale assetto, furono approvate dal parlamento nel dicembre del 1934. Con queste leggi fa sistema una terza, che riguarda l'introduzione dell'insegnamento obbligatorio di materie militari nelle scuole medie e superiori del regno.
La pratica premilitare, come quella postmilitare, discende in italia da due principî proclamati nei due primi articoli della legge. L'uno precisa che "le funzioni di cittadino e di soldato sono inscindibili nello stato fascista"; l'altro proclama che l'addestramento militare è parte integrante dell'educazione nazionale, e stabilisce perciò che debba avere inizio appena il fanciullo è in grado di apprendere, e continuare fino a quando il cittadino è in condizioni di poter impugnare le armi per la difesa della patria.
Riassumendo, le fasi dell'addestramento militare, complessivamente, sono: istruzione premilitare, col compito di provvedere alla preparazione spirituale, fisica e tecnico-militare del cittadino; istruzione militare (compiuta nelle file delle forze armate per la durata della permanenza in esse) col compito di fare del premilitare un soldato completo; istruzione postmilitare, col compito di mantenere il militare in congedo a un livello addestrativo che ne assicuri l'immediata utilizzazione in caso di mobilitazione delle forze armate.
La legge indica che alla base della preparazione militare della nazione deve esservi la reciproca e armonica integrazione delle attività e dei mezzi, fra le organizzazioni del regime e le forze armate; e fissa i programmi di addestramento premilitare, con carattere progressivo. Compiti principali: appassionare i giovanissimi (Balilla) alla vita militare mediante frequenti contatti con le forze armate, delle quali si rievocano altresì le glorie e le tradizioni belliche; portare gli Avanguardisti a quel grado d'istruzione militare che consenta loro d'inquadrarsi poi nelle formazioni premilitari della milizia; perfezionare l'addestramento spirituale e militare del giovane, perché sia agevole formarne di poi un soldato nel senso totale della parola.
Ogni cittadino italiano valido alle armi è arruolato a 18 anni. Da quel giorno gli decorre l'obbligo del servizio armato, il quale si attua: dal 18° al 21° anno - come detto - nell'ambito delle organizzazioni del regime; dal 21° anno di età fino al compimento della ferma, nel quadro delle forze armate; successivamente in congedo, ma a disposizione dello stato per istruzione postmilitare e richiami.
Istruzione premilitare. - I giovani dall'8° anno di età fino al momento in cui sono chiamati alle armi (21° anno) vengono preparati spiritualmente, fisicamente e militarmente dalle organizzazioni fasciste in due periodi: il primo a cura dell'Opera Nazionale Balilla; il secondo a cura dei Fasci Giovanili di Combattimento e della Milizia Volontaria in stretta cooperazione con i Ministeri della guerra, della marina, dell'aeronautica e dell'educazione nazionale. L'istruzione premilitare per i Balilla (dagli 8 ai 14 anni) è di carattere spiccatamente fisico e morale; per gli Avanguardisti (14-18 anni) s'impernia su pratiche ginnico-sportive; dalla leva fascista (18° anno) fino al 21° anno (chiamata effettiva alle armi) l'addestramento si effettua a cura della Milizia Volontaria e si orienta più precisamente verso scopi premilitari veri e proprî e cioè con intenti di addestramento militare dei singoli e di piccoli reparti, come detto.
Istruzione postmilitare. - La recente legge ha lo scopo morale di mantenere vivo negli uomini in congedo lo spirito militare e l'attaccamento al proprio corpo e quello tecnico di tenerli esercitati nelle loro funzioni militari e al corrente dei nuovi materiali e procedimenti bellici.
L'istruzione postmilitare è obbligatoria, per ora, per i militari in congedo fino al decimo anno dopo il congedamento; ha carattere esclusivamente pratico; si svolge, di massima, nei giorni festivi e con richiami di breve durata; viene graduata in relazione con le possibilità d'istituire appositi corsi nelle singole località. L'istruzione postmilitare è affidata alla Milizia col concorso di personale e di mezzi dei ministeri delle forze armate. L'Unione ufficiali in congedo, il Tiro a segno nazionale, l'Opera nazionale dopolavoro, le Associazioni dei Mutilati e Combattenti e quelle di Arma e di Corpo sono organismi idonei, per il loro fondamento culturale, tecnico, spirituale e patriottico, a concorrere ai fini della postmilitare.
Sono stabilite ammende a carico degl'inadempienti all'obbligo della istruzione postmilitare e dei datori di lavoro in genere che impediscano od ostacolino la frequenza ai corsi. I militari in congedo che avranno partecipato con profitto ai corsi, potranno usufruire della dispensa dai richiami e saranno preferiti e agevolati nelle promozioni.
La cultura militare nelle scuole medie e superiori. - La legge che istituisce tale insegnamento tende a integrare con nozioni di cultura militare l'educazione spirituale, fisica e tecnico-militare che già viene impartita ai giovani nelle scuole, nelle organizzazioni giovanili e nella Milizia.
L'insegnamento di cultura militare è di tre gradi: l'insegnamento di 1° grado, della durata di un anno (terza classe delle scuole medie), mira a fornire nozioni elementari di cultura militare: costituzione e armamento delle forze armate, principali caratteri del terreno dal punto di vista militare. L'insegnamento biennale di 2° grado (1ª e 2ª classe del liceo classico e scientifico, e istituti varî equiparati) mira a fornire al giovane nozioni più complete, e riguarda l'evoluzione storica degli ordinamenti militari, qualche cenno comparativo delle forze armate dei principali stati moderni, la descrizione dei nostri confini terrestri e marittimi, un breve esame del conflitto mondiale 1914-18 per mettere in evidenza la funzione decisiva dell'Italia. L'insegnamento biennale di 3° grado è impartito agli studenti delle università e degl'istituti superiori, i quali saranno chiamati, ai fini militari, a prestare la loro opera quali capi, organizzatori e specializzati e tratta la preparazione militare di uno stato moderno e il modo d'iniziare e svolgere la guerra, mettendo in rilievo il nesso necessario fra il fatto "guerra" e la politica generale dello stato.
I programmi d'insegnamento sono stabiliti dal Ministero dell'educazione nazionale di concerto con i Ministeri della guerra, della marina e dell'aeronautica e dell'Ispettorato generale per la preparazione premilitare e postmilitare della nazione (v. appresso).
L'insegnamento di cultura militare è obbligatorio. Gli alunni delle scuole medie e gli studenti universitarî non possono conseguire la promozione o essere ammessi all'esame di laurea, se non ricevono un attestato di aver seguito con profitto il corso d'insegnamento militare. Il quale è affidato a ufficiali in servizio attivo o in congedo delle forze armate.
Un Ispettorato per la preparazione premilitare e postmilitare della nazione è stato istituito con apposita legge, alla dipendenza del capo del governo, quale organo di coordinamento fra le forze armate e tutti gli enti civili, per tutto ciò che riguarda la pratica attuazione dell'istruzione premilitare e postmilitare e della cultura militare nelle scuole medie e superiori. Ne è a capo un generale di corpo d'armata o designato d'armata.