NOBEL, Premi
(XXIV, p. 867; App. I, p. 899; II, II, p. 409; III, II, p. 270; IV, II, p. 599)
Nella presente voce sono raggruppati i soli premi N. per la pace, frequentemente attribuiti, oltre che a persone fisiche, anche a istituzioni e movimenti di vario tipo. Sotto voci autonome sono invece trattati gli altri premi N. (v. tab.) tutti conseguiti da persone fisiche.
I Nobel per la pace. − Nel 1979 il premio N. per la pace è stato conferito a madre Teresa di Calcutta (v. App. IV, iii, p. 621). Nel 1980 è stato premiato lo scultore e architetto argentino Adolfo Perez Esquivel (n. 1931), che, già professore alla Escuela Nacional de Belles Artes Manuel Belgrano di Buenos Aires, lasciò nel 1974 l'insegnamento per assumere la guida, in veste di coordinatore generale, di Paz y Justicia, organizzazione ecumenica fondata con lo scopo di promuovere un'azione di militanza non violenta contro ogni violazione dei diritti umani e civili nell'America latina.
Perez Esquivel si è distinto soprattutto per la coraggiosa campagna svolta in Argentina dal 1974 al 1984 per far luce sulla scomparsa di migliaia di avversari del regime, i cosiddetti desaparecidos; per questo motivo fu egli stesso torturato e imprigionato per quattordici mesi (1977-78). Prima del N. aveva ricevuto il premio Giovanni xxiii (1977). È autore di un'opera, pubblicata originariamente in francese e poi tradotta in più lingue: Le Christ au poncho: suivi de témoignages de luttes non violentes en Amérique Latine (1983).
Nel 1981 il N. per la pace è stato assegnato all'UNHCR (United Nations High Commissioner for Refugees), che già ne era stato insignito nel 1954.
L'UNHCR, fondato agli inizi degli anni Cinquanta dall'Assemblea generale dell'ONU, ha il fine di assicurare protezione legale e politica ai rifugiati, finché non abbiano ottenuto la nazionalità nei nuovi paesi di residenza: l'UNHCR interviene quindi presso i governi perché siano assicurati ai rifugiati i diritti elementari, quali la protezione da espulsioni arbitrarie, l'accesso ai tribunali, la possibilità di lavorare e di studiare, il possesso di documenti d'identità. L'UNHCR fornisce anche aiuti economici e sociali. Durante gli anni Settanta particolare importanza avevano avuto i programmi di aiuto ai rifugiati del Bangla Desh e dell'Africa subsahariana. Dell'attività di questa istituzione rende conto annualmente il Report of the United Nations High Commissioner for Refugees.
Nel 1982 il N. per la pace è stato condiviso dalla svedese Alva Myrdal Reimer (1902-1986) e dal messicano Alfonso García Robles (n. 1911) per la loro azione a favore del disarmo internazionale.
A. Myrdal, sociologa, moglie di K. G. Myrdal, N. per l'economia del 1974, fu ambasciatrice in India (1955-61), deputato al Parlamento per il Partito socialdemocratico (1962-73) e ministro per il Disarmo e gli Affari ecclesiastici (1966-73), guidando contemporaneamente la delegazione svedese alla Conferenza per il disarmo di Ginevra. Alla questione del disarmo dedicò numerosi scritti, che ebbero ampia diffusione (si ricordano: Disarmament and the United Nations, 1965; The right to conduct nuclear explosions, 1975; The game of disarmament: how the United States and Russia run the arms race, 1976; Strengthening the readiness to create a better future, 1980). Prima del N. la Myrdal aveva ricevuto l'Albert Einstein Peace Prize (1980) e il Jawaharlal Nehru Award for International Understanding (1981).
García Robles, diplomatico e ministro degli Affari esteri fra il 1957 e il 1961, elaborò un piano per la denuclearizzazione dell'America latina che ricevette l'approvazione dell'assemblea generale delle Nazioni Unite e costituì la base del Trattato di Tlatelolco (o Trattato per la proibizione delle armi nucleari nell'America latina), firmato da 22 nazioni nel 1967. L'anno successivo García Robles collaborò alla stesura della bozza del Trattato per la non proliferazione nucleare. In seguito rappresentò il Messico alla Conferenza per il disarmo di Ginevra (1977) e guidò la delegazione messicana alla sessione straordinaria per il disarmo delle Nazioni Unite (1982). Fra i suoi scritti: Denuclearización de la America Latina (1967); La Asamblea General del desarme (1979); El Comite de desarme: antecedentes, constitución y funcionamento (1980); El nuevo orden internacional y el desarme (1982).
Nel 1983 il N. è stato assegnato a L. Wałesa (v. in questa Appendice), per essersi fatto promotore di un concetto di ''solidarietà'' che esulava dalla realtà interna polacca; Wałesa non si recò a Oslo a ricevere personalmente il premio, temendo che il governo comunista gli avrebbe impedito di rientrare successivamente in patria.
L'anno seguente il premio fu conferito al vescovo sudafricano D. M. Tutu (v. in questa Appendice), per il sostegno all'azione anti apartheid svolta dal suo South African Council of Churches.
Nel 1985 ricevettero il premio per conto dell'IPPNW (International Physicians for the Prevention of Nuclear War) i suoi copresidenti, lo statunitense Bernard Lown e il sovietico Yevgeny Chazov.
L'IPPNW, federazione internazionale di medici e operatori sanitari, fu fondata da Lown e Chazov nel 1980 con il fine di mobilitare l'opinione medica contro la minaccia della proliferazione delle armi nucleari. Ha sede a Boston e conta più di 145.000 iscritti in 41 paesi. Ha promosso congressi annuali e conferenze regionali per diffondere la conoscenza delle implicazioni mediche della guerra nucleare anche presso il pubblico non specializzato. Nel 1982 ha curato la pubblicazione di Last aid: the medical dimension of nuclear war, con saggi di esperti statunitensi, sovietici, britannici e giapponesi. L'attività della federazione è illustrata dalle riviste IPPNW Report e IPPNW Update.
Il N. per la pace del 1986 è andato allo scrittore ebreo statunitense di origine rumena Elie Wiesel (n. 1928) per l'impegno mostrato in difesa della causa di tutti i popoli oppressi.
Wiesel durante la seconda guerra mondiale fu internato nei campi di sterminio nazisti di Auschwitz e di Buchenwald, e lì vide morire i genitori e una sorellina. Liberato dalle forze alleate, nel 1945 andò a Parigi e studiò alla Sorbona. Si trasferì poi negli Stati Uniti, dove è stato professore di Studi giudaici al City College di New York (1972-76) ed è dal 1976 professore di Letteratura della Memoria all'università di Boston. Presiede l'U.S. Holocaust memorial council. È autore di una trentina di libri, scritti per lo più in francese, argomento dei quali sono l'olocausto del popolo ebreo, il suo desiderio di sopravvivenza e le sue tradizioni. I primi (La nuit, 1950; L'aube, 1960; Le jour, 1961; Les villes de la chance, 1964; Les portes de la forêt, 1964) hanno carattere autobiografico; altri romanzi (Le mendiant de Jérusalem, 1968; Le testament d'un poète juif assassiné, 1980; Le cinquième fils, 1983; Le crepuscule au loin, 1987) s'incentrano sul dialogo impossibile fra i sopravvissuti e i loro morti, nell'intento di ricordare le sofferenze dei padri alle giovani generazioni.
Nel 1987 il N. per la pace è stato assegnato al presidente della Costa Rica, Oscar Arias Sánchez (n. 1941), per il suo tentativo di riportare stabilità e pace nell'America Centrale.
Compiuti gli studi all'università di Costa Rica, alla London School of Economics e all'università dell'Essex, Arias Sánchez fu professore di Scienze politiche all'università di Costa Rica (1969-72), prima d'iniziare la carriera politica come consulente finanziario del presidente della Repubblica J. Figueres (1970-72). Ministro per la Programmazione nazionale e per la politica economica (1972-77) e Segretario internazionale (dal 1975) e generale (dal 1979) del Partido de Liberación Nacional, è stato presidente della Repubblica dal 1986 al 1990. Nel 1987 elaborò un progetto di pace, sulla base del quale fu firmato nello stesso anno a Città del Guatemala un accordo fra i presidenti dei cinque stati centroamericani coinvolti nella crisi (Costa Rica, Guatemala, Honduras, Nicaragua, El Salvador). Arias Sánchez è autore di numerosi testi di argomento politico e storico, fra cui: ßQuien gobierna en Costa Rica? (1976); Democracia, independencia y sociedad latinoamericana (1977); Los caminos para el desarrollo de Costa Rica (1977); Un nuevo camino hacia la paz de Centroamérica (1987); El camino de la paz (1989); La semilla de la paz: seleción de discursos (1990).
Nel 1988 hanno ricevuto il N. le Forze di pace dell'ONU, i cosiddetti ''Caschi blu'', in quanto "espressione della manifesta volontà della comunità internazionale di raggiungere la pace attraverso negoziati".
I Caschi blu sono impiegati dall'ONU per mantenere o ristabilire la pace in zone di guerra in caso sia di conflitti internazionali sia di lotte intestine. Possono entrare in azione solo se tutte le parti interessate accettano la loro presenza, e agiscono o come osservatori, quando si limitano a raccogliere informazioni per conto dell'ONU, per es. per controllare che sia rispettato un armistizio, o come forze militari, con compiti più estesi di pattugliamento e di polizia. Fra le principali operazioni in cui i Caschi blu sono stati impegnati sono quelle in Medio Oriente (in Sinai dopo l'armistizio fra Israele e paesi arabi nel 1948; sulle alture del Golan dopo il cessate il fuoco della guerra del 1973-74; a Beirut in seguito all'occupazione israeliana del Libano meridionale nel 1978), quelle in Afghānistān per sorvegliare il ritiro dell'esercito sovietico (1988), a Baghdād e a Teherān dopo il cessate il fuoco della guerra Iran-῾Irāq (1988). Attualmente le forze di pace sono impegnate nel territorio dell'ex Iugoslavia e in Somalia.
Il N. per la pace del 1989 fu conferito al Dalai Lama (v. tenzin gyatso, in questa Appendice) e quello dell'anno seguente a M. Gorbačëv (v. in questa Appendice). Nel 1991 fu assegnato alla birmana Aung San Suu Kyi (n. 1945), leader dell'opposizione al governo militare. Il premio fu ritirato dal figlio, poiché Suu Kyi è in stato di arresto a Rangoon dal 1989.
Suu Kyi, figlia di U Aung San, considerato il fondatore della Birmania moderna dopo l'indipendenza dalla Gran Bretagna, compiuti studi di economia e filosofia a Oxford, tornò in patria nel 1988 e subito s'impegnò nei movimenti di opposizione al regime, divenendo l'esponente di spicco della Lega nazionale della democrazia. Nonostante il successo riportato da questa formazione nelle elezioni politiche del maggio 1990 (prese più dell'82% dei voti), al governo eletto non fu mai consentito di entrare in carica e i principali membri della Lega furono arrestati. Solo dopo la nomina a primo ministro di Than Swhe (1992) lo stato d'isolamento in cui Suu Kyi era tenuta si è attenuato, pur continuando la sua detenzione. Nel dicembre 1991, a cura del marito di Suu Kyi, M. Aris, fu pubblicata una raccolta di suoi articoli e discorsi: Freedom from fear and other writings.
La guatemalteca Rigoberta Menchù (n. 1959) è stata insignita del N. per la pace del 1992 per la sua opera in difesa dei diritti degli indios e delle minoranze oppresse del suo paese natale.
La Menchù, che appartiene alla tribù maya-quiché e solo a vent'anni ha imparato a parlare correntemente lo spagnolo, proviene da una famiglia poverissima, vittima diretta della repressione politica e razziale. Nel 1981, dopo l'uccisione dei genitori e di un fratello, fuggì in Messico dove partecipò alle attività del Comitato dell'unità contadina, già guidato da suo padre. Nel 1982 dettò a un'antropologa la sua autobiografia, pubblicata con il titolo Me llamo Rigoberta Menchù y así me nació la conciencia, nella quale, ripercorrendo le fasi drammatiche della sua storia, denunciava le terribili condizioni di vita degli indios abitanti degli altipiani del Guatemala. Con quest'opera, che è stata tradotta in undici lingue, la Menchù ha acquisito notorietà internazionale. Da allora, invitata a tenere conferenze negli Stati Uniti e in vari paesi europei, è divenuta l'eloquente portavoce della causa india.
Nel 1993 il N. per la pace è stato assegnato congiuntamente al leader dell'African National Congress, Nelson Mandela (v. in questa Appendice) e al presidente della Repubblica Sudafricana, Frederik W. de Klerk per il loro decisivo contributo "allo smantellamento del sistema razziale nel loro paese".
Bibl.: Nobel prize winners, a cura di T. Wasson, New York 1987; I. Abrams, The Nobel peace prize and the laureates: an illustrated biographical history, 1901-1987, Boston 1988; The Nobel prize annual, New York, anni vari; The Nobel foundations, Les prix Nobel, Stoccolma, anni vari.