PREGHIERE COMUNI, Libro delle (Book of Common Prayer)
È il libro liturgico ufficiale della Chiesa anglicana, che corrisponde al Messale, al Breviario, al Rituale e al Pontificale cattolici, e deve il nome al fatto che, nell'intenzione dei suoi primi compilatori, esso doveva non soltanto sostituire l'inglese al latino nell'uso ecclesiastico, ma unificare in tutto il regno i varî usi liturgici (di Hereford, di Bangor, di York e di Lincoln) esistenti nel Medioevo. Ha i suoi precedenti immediati, più che in provvedimenti di Enrico VIII, nell'adozione dell'Order of Communion (comunione sotto le due specie) di Edoardo VI (1548).
E fu sotto questo re che nel 1549 venne compilato il primo Book of Common Prayer, ispirato da antiche liturgie inglesi e da quelle di Bucer e Melantone. Esso conservava ancora molto del rituale e delle concezioni cattoliche, benché già cedesse alle invadenti dottrine riformate. Molto più accentuato è tuttavia il carattere protestante del secondo Prayer Hook, del 1552, redatto per opera di una commissione presieduta dal Cranmer e in corrispondenza con Bucer, Melantone, Calvino e P. M. Vermigli. Omesse l'epiclesi, le preghiere per i morti e la comunione ai funerali, la riserva delle specie eucaristiche per la comunione dei malati e le vesti sacre, l'Eucaristia diventava un rito puramente commemorativo, e la formula con cui veniva somministrata era, invece della semplice traduzione di quella cattolica, la seguente: Take and eat (rispettivamente: Drink) this in remembrance that Christ died for thee and feed on him in thyheart by faith (o: that Christ's blood was shed for thee). Inoltre, la "rubrica nera" spiegava che il genuflettersi alla comunione non implicava adorazione delle specie eucaristiche o credenza in una real and essential presence in esse della carne e del sangue naturali di Cristo. Tuttavia, anche ciò non contentò il partito protestante estremo; ed è interessante osservare che le successive modificazioni furono per lo più provocate su richiesta di questo, benché attuate di regola in senso piuttosto favorevole allo spirito cattolico. Già quando il Book of Common Prayer venne ripristinato sotto Elisabetta, si conservarono le vesti e si tolsero le menzioni esplicite del "vescovo di Roma" e delle sue "detestabili enormità" e "autorità usurpata"; le due clausole relative alla comunione furono combinate e soppressa la rubrica nera. Sotto Giacomo I si ebbero (1604) alcune modificazioni secondarie, per lo più in senso cattolico, salvo la sostituzione di lezioni dei libri protocanonici a quelle dei deuterocanonici, o apocrifi (specie per Tobia). Sostituito, dal 1645 al 1660, dal Directory for the Public Worship of God in ihe Three Kingdoms di O. Cromwell, fu riveduto ancora sotto Carlo II da una commissione nel 1662, con modificazioni ancora secondarie, ma in senso per lo più cattolico (sostituzione di "prete" e "diacono" a "pastore" e "ministro"; reintroduzione della commemorazione dei defunti nella comunione e della rubrica nera, ma parlando solo di corporeal presence; sostituzione della versione autorizzata della Bibbia alla precedente, eccetto che per i Salmi). Ulteriori innovazioni secondarie furono introdotte nel 1859, nel 1871-1872 e nel 1901.
Ma, con l'affermarsi dell'"anglocattolicismo" e del ritualismo da una parte, di concezioni più moderne dall'altra, si venne creando nella comunione anglicana un vasto movimento tendente alla riforma del rituale. Le proposte fatte da parecchie parti attraversarono varie fasi e si compendiano nel desiderio di modernizzare la dizione, di affidare esclusivamente al ministro la determinazione della scelta tra i servizî facoltativi e quindi del modello liturgico da seguire, e di ristabilire la riserva delle specie eucaristiche. Ma i progetti fallirono finora di fronte all'opposizione del parlamento..
Bibl.: F. E. Brightman, The English rite, Londra 1915; J. Couturier, Le "B. of C. Pr." cet l'Église anglicane, Parigi 1929 (trad. ingl., Londra 1930), W. K. L. Clarke e C. Harris, Liturgy and worship, a companion to the Pr. B. of the Anglican Communion, Londra 1932; D. Hague, Through the Pr. B., ivi 1932; P. Dearmer, The Story of the Pr. B., Oxford 1933.
Sulla revisione: A Survey of the proposals for the Alternative Pr. B., Londra 1924, voll. 3; Prayer Book Measure (varie pubblicazioni ufficiali, His Majesty's Stationery Office, Londra 1927 e 1928); J.F. Morley, Pr. B. revision, Londra 1926; The Bishop of Chichester, An Address in explanation of the Pr. B. Measure, ivi 1927; F. H. J. Newton, The New Pr. B., ivi 1927; B. Pollock, Pr. B. revision, a Sermon, ivi 1927; W. H. Carnegie, Parliament and the Pr. B., ivi 1928; R. T. Davidson, Our hope and meaning, ivi 1928; L. J. H. James, Parliament and the Pr. B., Cardiff 1928; D. Stone, The Pr. B. Measure and the Deposited Book, Londra 1928; A. C. Headlam, The New Pr. B., ivi 1929. V.anche: anglicana, comunione.