preformazione
Teoria sullo sviluppo degli organismi, elaborata nel 17° sec., secondo cui gli organismi adulti con tutte le loro varie parti sono già presenti o nell’uovo o nello spermatozoo (detto animaculo spermatico). I sostenitori di tale concezione (detti rispettivamente ovisti e animaculisti) sostenevano che l’organismo complesso non è altro che lo sviluppo di parti germinali. J. Swammerdam, per es., notò come la farfalla fosse già presente interamente, con i suoi organi già distinti, nelle uova del bruco; F. De Plantare ammise di aver visto al microscopio la figura di un homunculus muoversi nell’animaculo spermatico. La teoria della p., come opposta alla teoria della epigenesi, si impose soprattutto con lo sviluppo della microscopia e dopo la scoperta degli spermatozoi avvenuta nel 1677 da parte di A. van Leeuwenhoek che utilizzò tale sua scoperta per dare forza alla interpretazione preformativa. N. von Hartsoeker, M. Malpighi, L. Spallanzani, C. Bonnet perfezionarono la teoria preformativa adducendo argomentazioni filosofiche e dati sperimentali a suo sostegno. Sebbene tale teoria ebbe ampia diffusione nel 18° sec., soprattutto nella forma dell’ovismo, essa non riuscì mai a divenire il paradigma dominante: la disputa tra preformazionisti ed epigenetisti durò fino allo sviluppo della teoria cellulare nel sec. 19°. La riflessione sulla generazione coinvolse filosofi come Malebranche, Leibniz e Kant, che contribuirono ad arricchire il dibattito e le valutazioni offerte delle osservazioni dei microscopisti.