Nell’antica Roma, donna pagata per far parte di cortei funebri e intonare canti di elogio del defunto, accompagnati da grida di dolore, pianti, gesti di disperazione.
Con lo stesso nome (o con altre denominazioni regionali: reputatrici, vociferatrici ecc.) si indicano le donne che, in passato (ma l’uso non è del tutto scomparso) presso i ceti contadini di alcune zone dell’Italia meridionale, accompagnavano su commissione i funerali, lasciandosi andare a forme di partecipazione affini a quelle delle antiche p.: pianto vero e proprio, grida, lacerazioni delle vesti, e poi canti funebri tradizionali.