Prefetto (Perfetto)
In senso proprio, si registra in Cv IV XXIX 2 ser Manfredi da Vico … ora Pretore si chiama e Prefetto, magistrato di Roma (" la prefettura di Roma, secondo un decreto di Innocenzo III, apparteneva ai primogeniti della casa Di Vico ", Busnelli-Vandelli); tuttavia il titolo era puramente onorifico, e ad esso non corrispondeva una precisa carica pubblica.
Figurato in Pd XXX 142 fia prefetto nel foro divino, " capo " nella Curia papale, cioè pontefice, detto di Clemente V. Secondo il Tommaseo, il " titolo di potestà secolare " è usato " forse non a caso ", cioè con allusione alla mondanizzazione del papa e della Chiesa.
Al P. di Roma si allude anche in Detto 470, dove ricorre la variante popolare Perfetto (con metatesi), in rima equivoca: se 'l truovi perfetto, / più ricco che 'l Perfetto / sarai di sua compagna; il personaggio è qui assunto come esempio di ricchezza (cfr. i vv. 268-270). La forma, anticamente diffusa (Cavalca, G. Villani, Pucci), è interessante variante di codici antichi, anche toscani, nel passo del Paradiso sopra riportato; cfr. Petrocchi, ad locum.