PRASSILLA (Πράξιλλα, Praxilla)
Poetessa greca fiorita nell'olimpiade 82ª (453-449 a. C.) a Sicione; ottenne per i suoi versi fama in patria, tanto che le fu eretta una statua in bronzo, opera di Lisippo, ed Antipatro di Tessalonica, Anth. Pal., IX, 26, la incluse nella corona delle poetesse più illustri (Muse), benché non compaia nel canone tradizionale.
Delle sue poesie rimangono pochi frammenti di incerta attribuzione. Scrisse ditirambi di argomento non dionisiaco, come l'Achille e l'Adone in cui si cantava la discesa di Adone all'Ade e i suoi lamenti per la mancanza della luce del sole e della luna, dei cetrioli, ecc. Si ricorda una raccolta di scolî, ma si dubita dell'autenticità come per il frammento della canzonetta erotica per cui a torto si è creduta Prassilla un'etera. Notevole l'uso dell'esametro e del verso prassilleo (trimetro logaedico brachicatalettico).
I frammenti in Neue, De Prax. Sicyon. reliq., 1844; Th. Bergk, Poetae lyrici Graeci, III, 567; L.A. Michelangeli, Framm. dei mel. gr., VI, 19 seg. (con trad. italiana); A. Taccone, Ant. della lir. gr., 230; E. Diehl, Anth. lyr. gr., II, 129. Trad. italiana anche in G. Fraccaroli, I lirici greci, II, p. 412.
Bibl.: J. Flach, Gesch. d. gr. Lyrik, Tubinga 1883, p. 670 segg.; R. Reitzenstein, Epigr. u. Skolion, Giessen 1893, p. 18 seg.; U. Lisi, Poetesse greche, Catania 1933, p. 139 segg.; C. Cessi, Storia della letteratura greca, I, Torino 1933, pp. 458, 460.