POZZO di BORGO
. Famiglia còrsa della quale si trova menzione nella storia della Corsica fino dal sec. XII. Durante la dominazione pisana, essa si divise in due rami: quello che si stabilì ad Appieto diede origine ai Pozzo di Borgo. Essi conservarono un certo prestigio nelle epoche successive: dal 1585 al 1611 troviamo Pasquale, Santo, Secondo, un altro Pasquale, un altro Secondo, Geronimo delegati del consiglio dei Sei a rappresentare il popolo còrso presso la signoria di Genova. A cominciare dal sec. XVII, i P. assoldarono mercenarî. Parecchi di essi ebbero la carica di colonnello di battaglione della guardia còrsa a Roma: così si spiega il privilegio dell'esenzione dalle decime, concesso nel 1600 dal papa ai P. I rapporti con la signoria di Genova furono buoni fino ai primi anni del sec. XVII, tanto che nel 1601 Genova affidò al capitano Pasquale P. il comando di una compagnia e gli diede in affitto dei terreni. Nel 1617, l'attività di P. dà fastidio alla signoria, che costringe Santo P., che era già stato a servizio di Venezia, a dare sicurtà di cinquecento scudi d'oro e ad impegnarsi di non portare uomini fuori dell'isola. Ciò non impedì che un altro P., il colonnello Paolo Emilio, nel 1620, assoldasse Còrsi per il papa. La famiglia restò tuttavia fedele a Genova, che nel 1640 ascrisse tra i "benemeriti" i fratelli Paolo Francesco, Paolo Geronimo, Alfonso e Andrea P., e questi, a lor volta, s'impegnarono di mettere a coltura i terreni di loro proprietà nella regione di Aiaccio. Ma nella seconda metà del sec. XVII i P. prendono la via della Francia. Qui il rappresentante più notevole fu Carlo-Andrea conte di P. (v.).
Bibl.: Sulla famiglia P. nei secoli XVI-XVII esistono documenti nell'Archivio di stato in Genova (Secretorum; Coltivazione).