POTIDEA (Ποτίδαια, Potidēa)
Antica città greca sullo stretto istmo che congiunge alla Calcidica la penisola di Pallene (v.), in mezzo a un territorio estremamente fertile e in eccellente posizione che ne faceva il porto naturale della penisola, colonizzata, al contrario del rimanente della penisola suddetta, da Dori di Corinto, in epoca incerta prima delle guerre persiane. Arresasi ai Persiani durante la loro prima invasione, dopo Salamina chiuse invece le porte ad Artabazo che accompagnava Serse nell'Ellesponto, e sostenne in seguito con successo un assedio del generale persiano, di cui un contingente fu quasi annientato grazie a un'improvvisa marea mentre cercava di passare la baia dell'istmo. 300 cittadini di Potidea erano a fianco degli alleati Greci a Platea. In seguito la città entrò come tributaria nella Lega di Atene, ma mantenne una certa dipendenza anche dalla madrepatria Corinto, che ogni anno inviava a Potidea certi suoi magistrati chiamati epidemiurgi. Nel 432 a. C. Potidea si ribellò all'alleanza ateniese, e si unì ai Corinzî e a Perdicca; ne seguì una spedizione ateniese, che sconfisse i Potideesi in un'accanita battaglia, e un memorabile assedio alla città che dovette arrendersi nel secondo anno dalla guerra del Peloponneso essendo ridotti gli assedianti a una tal fame da mangiare persino i cadaveri. Dopo la resa la città e il suo territorio furono occupati da 1000 coloni ateniesi; il generale spartano Brasida, dopo la conquista di Amfipoli e di altre città trace, attaccò invano tale guarnigione ateniese. Ma più tardi, sulla fine della guerra del Peloponneso, la colonia dovette essere sgomberata. Nel 382 Potidea era in mano degli Olinzî; occupata nel 364 dal generale ateniese Timoteo, fu restituita agli Olinzî da Filippo di Macedonia, che sterminò o vendette schiava tutta la sua popolazione greca. Sul luogo della distrutta Potidea fu ricostruita da Cassandro una nuova città, da lui battezzata Cassandria (κασσάνδρεια, Cassandria; v.).
Bibl.: W. M. Leake, Travels in Northern Greace, III, Londra 1835; Hoffmann, Descriptio Chalcidicae Thracicae s. Macedonicae, I, Gymn. Progr., Bromberg 1854; A. Struck, Makedonische Fahrten, I: Chalkidische, Vienna, Lipsia e Sarajevo 1907, p. 42 segg.; Fr. Geyer, Makedonien bis zur Thronbesteigung Philipps II., Monaco e Berlino 1930, p. 64 segg. e passim.