postdoc
(post-doc), s. m. e f. inv. Periodo di studio successivo al dottorato; studente di post-dottorato.
• Per avere un’idea più precisa del contributo degli stranieri alla nostra ricerca basta considerare che quelli impegnati in un dottorato, nel 2005 erano solo il 4,3 per cento contro il 14,5 della media europea. Negli Stati Uniti, circa il 70 per cento dei post-doc, invece, è costituito da ricercatori stranieri. Noi in Italia invece formiamo, investendo denaro in ognuno di noi, e poi non abbiamo la capacità di sfruttarne i risultati. (V[alentina] Ar[covio], Messaggero, 31 luglio 2010, p. 11, Cronache) • La Casa di cura Città di Udine, clinica privata accreditata al Servizio sanitario nazionale e certificata per la Pma dal Centro nazionale trapianti, del resto, ha recentemente rafforzato il proprio servizio di Pma (diretto dal dottor Renzo Poli, medico specialista ginecologo) sviluppando le tecniche di indagine sull’embrione coordinate dalla dottoressa Veronica Bianchi (specialista in genetica con un post-doc a Yale) insieme all’équipe di biologhe (Magli e Furlan) in collaborazione con l’Università di Oxford con la quale la struttura ha stipulato un’importante convenzione. (Alessandra Ceschia, Messaggero Veneto, 29 dicembre 2015, p. 22) • Per prepararsi a indagare le radici biologiche dell’amore per la musica e la danza, tra dottorato, master e postdoc, [Andrea Ravignani] ha viaggiato dal Belgio alla Germania, dalla Scozia a Israele. (Anna Meldolesi, Corriere della sera, 25 gennaio 2017, p. 26, Cronache).
- Dall’ingl. postdoc, a sua volta composto dal prefisso post- e dall’abbreviazione dell’agg. doctoral ‘dottorale’.
- Già attestato nella Repubblica del 25 aprile 1989, p. 10 (Luigi Rossi Bernardi), nella variante grafica post-doc.