post-occidentale
agg. Che tende a superare gli schemi del mondo occidentale.
• È lecito parlare di un mondo post-occidentale oltre che post-moderno? [Gian Enrico] Rusconi osserva che, a prima vista, tutte le utopie illuministiche sono in forte crisi e che la razionalità tecnica occidentale finisce oggi per essere funzionale a progetti di ogni tipo, compresi alcuni (come quelli dei vari fondamentalismi) chiaramente reazionari. Sembra esserci una disgregazione della modernità, tanto che il suo progetto sembrerebbe essere solo uno fra vari altri che si contendono il campo. (Corrado Ocone, Corriere della sera, 5 febbraio 2012, La Lettura, p. 6) • In questo mondo post-occidentale, disordinato e poco prevedibile, quello che sembra emergere è un sistema di interazione basato su transazioni negoziali ad hoc, senza obiettivi politici di lungo termine se non la difesa degli interessi nazionali qui ed ora. (Raffaele Marchetti, Messaggero, 17 novembre 2016, p. 1, Prima pagina) • Meno di otto minuti: tanto ha impiegato il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, per schizzare la sua idea di un nuovo ordine mondiale «post-occidentale» e di una nuova «èra post-fake» alla Conferenza di Monaco sulla Sicurezza. (Alessandro Alviani, Secolo XIX, 19 febbraio 2017, p. 9, Italia Mondo).
- Derivato dall’agg. occidentale con l’aggiunta del prefisso post-.