post-internet
agg. inv. Successivo alla diffusione e all’uso della rete telematica.
• I giornalisti in attività si dividono in due categorie. Non buoni e cattivi, come pensa qualcuno. Pre-internet e post-internet. (Beppe Severgnini, Corriere della sera, 30 ottobre 2009, p. 15, Idee & opinioni) • «Nei giorni della fiera, il 2 e 3 novembre, ospiteremo un simposio dell’Amaci, l’Associazione dei musei di arte contemporanea, a cui saranno invitati direttori di musei italiani e noti relatori internazionali, che si confronteranno sui “musei alla svolta post-internet”» (Nicola Ricciardi intervistato da Marina Paglieri, Repubblica, 7 marzo 2017, Torino, p. XV) • Allo stesso modo, ci renderemmo conto che l’attuale infornata di trattati commerciali come il TiSA, il TTIP e il TPP, nonostante siano ormai falliti, mira a promuovere anche il libero flusso di dati ‒ scialbo eufemismo del ventunesimo secolo per «libero flusso di capitali» ‒, e che i dati saranno sicuramente uno dei pilastri del nuovo regime commerciale globale. Una simile lente post-internet potrebbe far sembrare il mondo un posto assai deprimente, ma non più di quanto già lo sia la realtà stessa del capitalismo di oggi. (Evgeny Morozov, Secolo XIX, 1° aprile 2017, p. 17, Xte Cultura).
- Dall’ingl. post-Internet.
- Già attestato nella Repubblica del 21 dicembre 1998, Affari & Finanza, p. 23 (Paolo Conti), nella variante grafica post-Internet.