POSIDIPPO (Posidippus; Ποσείδιππος)
Commediografo, figlio di Cinisco, nato in Macedonia, a Casandrea. Abbiamo notizia di 4 vittorie da lui riportate in Atene: la prima è del 289 o 288 a. C. Delle 40 commedie che egli scrisse, ci restano soltanto 44 frammenti, per lo più assai brevi, e 18 titoli. Sembra che fosse versatile e originale, giacché 6 titoli di commedie sue non appaiono negli altri commediografi; ma seppe anche adattare alla nuova argomenti della commedia antica e media, come dimostrano tre titoli (Δημόται, Μύρμηξ e Φιλοπάτωρ), già usati da Ermippo, Platone, Cantaro e Antifane. Purtroppo i frammenti non ci permettono di congetturare nulla circa la trama delle commedie. Una di esse, intitolata Μεταϕερόμενοι, cioè "Coloro che cambiano opinione", forse prendeva di mira un filosofo non coerente nelle sue teorie. Sembra che P. sia stato il solo commediografo a rappresentare di condizione servile il cuoco (Ateneo, XIV, 658 F), personaggio che occupava un posto assai importante in parecchie sue commedie. A P. era diretta una delle epistole di Linceo di Samo (Ateneo, XIV, 652 C); e forse è suo l'epigramma, Ant. Pal., IX, 359. È probabile che da lui siano stati imitati i Menechmi e anche l'Aulularia di Plauto (v. Aulo Gellio, II, 23, 1).
I framm. di P. sono raccolti in Kock, Comicorum Atticorum Fragm., III, p. 335 segg.
Bibl.: F. Susemihl, Geschichte der griech. Litteratur in der Alexandrinerzeit, I, Lipsia 1891, p. 264; C. Cessi, La poesia ellenistica, Bari 1912, p. 386 seg.; Rankin, The role of the μάγειροι in the life of the ancient Greeks, Chicago 1907, p. 20 seg.