Portorico
Geografia umana ed economica
di Anna Bordoni
Isola delle Grandi Antille, situata nell'Oceano Atlantico, associata dal 1952 agli Stati Uniti. Il Paese è densamente popolato: su una superficie di 9104 km2 vivono 3.927.200 ab. (stima del 2006), pari a una densità assoluta di 431 ab./km2. La crescita demografica è particolarmente bassa (0,5% nel periodo 2000-2005), in quanto a un movimento naturale nettamente positivo (12,7‰ la natalità, 7,6‰ la mortalità) si contrappone un tasso migratorio negativo ( 1,1‰) dovuto alla sempre consistente e regolare migrazione verso gli Stati Uniti, dove nel 2005 si contavano 2,7 milioni di immigrati di origine portoricana. Il capoluogo è San Juan (429.380 ab. nel 2004; 2.541.900 ab. l'agglomerazione urbana nel 2002).
L'economia portoricana dispone di una discreta e diversificata base industriale a indirizzo manifatturiero (farmaceutica e chimica), i cui prodotti sono venduti principalmente agli Stati Uniti. In sviluppo le imprese ad alta tecnologia. Il governo, le cui entrate fiscali nel 2003 hanno registrato un progresso dell'8,5% rispetto all'anno precedente, ha aumentato del 30% i crediti alle infrastrutture, ma non è riuscito a bloccare una legge del Congresso statunitense che riduce i vantaggi fiscali accordati alle imprese che investono nel Paese. Malgrado si sia registrata una costante crescita nei primi anni del 21° sec., il PIL pro capite resta basso e inferiore a quello dei più poveri Stati americani, mentre il tasso di disoccupazione si mantiene a un livello preoccupante e le giovani generazioni sono costrette a emigrare per cercare lavoro sul continente. Nel maggio 2003, dopo 60 anni, gli Stati Uniti hanno definitivamente chiuso la base navale di Roosevelt Roads sulla piccola isola di Vieques: la struttura assicurava direttamente o indirettamente circa 300 milioni di dollari l'anno all'economia locale e 6000 posti di lavoro. Dopo la chiusura, la marina statunitense ha iniziato, sotto il controllo dell'EPA (Environmental Protection Agency), la decontaminazione del luogo.
Storia
di Paola Salvatori
Il dibattito politico del Paese continuò a incentrarsi, nell'ultimo decennio del Novecento e nei primi anni del Duemila, sui rapporti politici con gli Stati Uniti. Il referendum del dicembre 1998 confermò nella sostanza i dati della precedente consultazione popolare svoltasi nel 1993, con il 46,5% degli elettori schierato in favore della piena integrazione dell'isola nell'unione federale degli Stati Uniti, il 50,2% favorevole al mantenimento dello status vigente di Stato libero associato, e poco più del 2% favorevole alla piena indipendenza. Dall'aprile 1999 un forte movimento di disobbedienza civile reclamò la chiusura della base navale statunitense sull'isola di Vieques, dove si tenevano, fin dalla Seconda guerra mondiale, esercitazioni militari (consistenti, in particolare, nell'esplosione di bombe inerti e granate). Il nuovo governatore di P. eletto nel novembre del 2000, S.M. Calderón del Partido Popular Democrático (PPD), appoggiò la protesta che portò nel febbraio 2003 alla cessazione di tutte le esercitazioni militari e in maggio alla chiusura della base statunitense.
Le elezioni per il rinnovo della carica di governatore, svoltesi nel novembre del 2004, evidenziarono nel Paese una forte frattura politica: il candidato del PPD, A.A. Vilá, riuscì infatti a imporsi su quello del Partido Nuevo Progresista (PNP) P. Rosselló (già governatore dal 1993 al 2000) solo per lo 0,2% dei voti, mentre le consultazioni legislative assegnarono al PNP la maggioranza dei seggi (17 al Senato e 32 alla Camera contro i 9 seggi al Senato e i 18 alla Camera del PPD). Tutto questo indebolì la posizione del governatore che nel corso del 2005 vide più volte respinte dal parlamento le sue proposte. Il referendum costituzionale svoltosi in luglio per sancire, dal 2009, il passaggio da un parlamento bicamerale a uno uninominale costituì un ulteriore motivo di scontro: ufficialmente approvato dall'84% dei votanti, sollevò molti dubbi in merito alla sua legittimità a causa del basso numero dei partecipanti al voto (solo il 22% degli aventi diritto).
Ad animare il dibattito politico durante il 2005 fu la decisione della Corte statunitense del distretto territoriale di P. di imporre la pena di morte a due detenuti, colpevoli di omicidio, nonostante la Costituzione del Paese l'avesse bandita fin dal 1930. Ne seguì una disputa giurisdizionale tra gli Stati Uniti, che ritenevano P. soggetto alle leggi federali e quindi all'applicazione della pena capitale in determinati casi, e la Corte suprema portoricana, che era invece contraria a una simile interpretazione e si appellava alla Costituzione. Si espresse negativamente anche il governatore Vilá; nel maggio 2005, infine, la condanna venne commutata in carcere a vita.
Nei primi mesi del 2006 il peggioramento della situazione economica e i conseguenti tagli alla spesa pubblica provocarono nella popolazione una forte ondata di proteste.