PORTORICO (XXVIII, p. 35)
Secondo il censimento del 1950, P. (ufficialmente Puerto Rico) aveva 2.210.073 ab., dei quali 446.948 Negri. Nel giugno del 1959 la popolazione si calcolava a 2.340.000 ab., il che corrisponde a una densità di oltre 260 ab. per km2. P. è pertanto sovrapopolata, e una intensa corrente migratoria si dirige negli S. U. A., specie nelle grandi città e in prima linea a New York dove ci sono interi quartieri di Portoricani. L'emigrazione tende ora peraltro ad attenuarsi. Capitale è San Juan (224.767 ab.) congiunta dal 1951 con Río Piedras (132.438 ab.). Altre città: Ponce (99.492 ab.), Mayagüez (58.944 ab.), Cagnus (33.759 ab.).
L'isola è fertilissima (39% di arativo); risorse principali sono la canna da zucchero (9.750.000 q nel 1958) e il caffè (112.000 q). Seguono le frutta (agrumi, ananas) e il tabacco (116.000 q). L'economia è in parte regolata secondo piani predisposti. Lo sviluppo industriale recente di P. si segnala soprattutto per gli zuccherifici, le fabbriche di rum e di conserve, inoltre per le vetrerie, i cementifici, le cartiere. Il 95% delle esportazioni sono dirette negli S. U. A. e da questi proviene l'85% in valore delle merci importate. Notevoli le risorse idroelettriche con una produzione di 1623 milioni di kWh nel 1958.
Dipendono da P. le isole di Mona, Culebra, Vieques oltre ad alcuni isolotti disabitati.
Ordinamento e storia. - Le istanze per una più ampia autonomia ribadite dal suffragio popolare nel 1951 furono accolte l'anno successivo dal Congresso degli S. U. A. che riconosceva la nuova Costituzione di P. (25 luglio 1952) proclamata da Luis Muñoz Marín (3 marzo): l'isola assumeva lo status di Commonwealth (Estado Libre Asociado), con una posizione unica nel campo costituzionale: né possedimento, né stato indipendente, né territorio amministrato. Gli S. U. A. non hanno diritto ad alcuna imposizione fiscale nel paese, il quale è rappresentato al Congresso di Washington da un Commissario residente senza diritto di voto; i portoricani continuano ad essere cittadini statunitensi e sono obbligati al servizio militare; i rapporti esteri di P. sono curati dal Dipartimento di stato. La carica di governatore è diventata elettiva; il potere legislativo è esercitato dai due rami del parlamento locale: un Senato di 27 membri e una Camera di rappresentanti di 51 membri, eletti a suffragio diretto per 4 anni. I diritti elettorali spettano ai cittadini di ambo i sessi che abbiano compiuto 21 anni. Muñoz Marín, convinto che il problema più urgente da risolvere fosse quello economico, ha impostato un vasto programma d'industrializzazione che in pochi anni ha dato ottimi risultati con riflessi benefici in tutti i settori della vita del paese. Nel campo della specializzazione per tecnici e per operai il P. vanta centri di assistenza fra i più attrezzati del continente. Nonostante la floridezza dell'isola, non vi è unanimità di consensi circa l'attuale status politico. Un partito nazionalista mira ad una separazione integrale dagli S. U. A. mentre un altro partito, con più largo seguito, è favorevole ad una federazione con la Repubblica stellata. I nazionalisti promossero nell'ottobre del 1950 una sanguinosa rivolta a P. e organizzarono (1° novembre) un attentato alla vita del presidente Truman. Gli S. U. A. proposero (27 novembre 1953) l'indipendenza dell'isola ma un referendum popolare svoltosi a P. respinse il progetto. I nazionalisti portoricani attirarono ancora l'attenzione di tutto il mondo compiendo un attentato terroristico (1° marzo 1954) mentre era riunito il Congresso a Washington, in cui rimasero feriti cinque congressisti.
Bibl.: P. Jones Clarence e R. Pico, Symposium on the geography of Puerto Rico, Portorico 1955; E. Parker Hanson, Transformation: the story of modern Puerto Rico, New York 1955; H. S. Perloff, Puerto Rico's economic future: a study in planned development, Chicago 1955; Luis Munoz Marin, The Commonwealth of Puerto Rico, Puerto Rico 1956; G. N. Fenin, Il Commonwealth di Puerto Rico, in L'Universo, XL (1960), pp. 225-40.