PORTOGRUARO (Portusgruarius; A. T., 24-25-26)
Cittadina della bassa pianura veneta, in provincia di Venezia, 5 m. s. m., fra Livenza e Tagliamento, sul fiume Lemene, che, poco dopo aver attraversato la città, riceve il Reghena. Sorta per il traffico sul fiume, Portogruaro conserva nella pianta le tracce della sua origine; essa consta infatti di due contrade lunghe più di un chilometro, parallele al Lemene, ma un po' discoste dal fiume, munite di numerosi portici e riunite da quattro ponti. Al centro sono alcuni molini. Le contrade terminano a quattro porte, delle quali tre ancora conservate, cinte inoltre da fossati pieni d'acqua derivata dal fiume. In tempi recenti l'abitato s'è esteso fuori della via di Summaga. Frequente il tipo dell'abitazione signorile con un grande ingresso nel mezzo e superiormente una grande sala. Un tempo importante per il traffico tra laguna e paesi alpini, Portogruaro è ora essenzialmente un centro agricolo, che si è molto avvantaggiato per il bonificamento delle terre vicine. È anche nodo ferroviario e capolinea d'un canale in comunicazione con la Litoranea Veneta. Il comune, che è il quinto della provincia come popolazione (dopo Venezia, Cavarzere, S. Donà di Piave e Mira), è vasto 102,3 kmq., di cui ben 73,5 coperti da campi seminati. Gli abitanti, che erano 9396 nel 1881, nel 1931 erano 17.181. Di essi 4500 vivono a Portogruaro, 6500 in case sparse e gli altri in sei frazioni.
Monumenti. - La cittadina ha un palazzo comunale con tozza facciata in cotto a frontone displuviato e a merlature; finestre gotiche e scala d'accesso esterna a balaustrata gotica; la parte centrale è della metà del sec. XIV; le due ali ai lati, che continuano la linea discendente del frontone, furono aggiunte nel secolo XVI col materiale dell'antico castello.
Il campanile del duomo è romanico. Nel duomo, rifatto nel secolo XIX, si conserva una Presentazione al tempio di Giovanni Martini da Udine, e quadri dell'Amalteo: vi si conservava la bellissima Incredulità di S. Tommaso del Cima, emigrata a Londra (National Gallery). La chiesa gotica di S. Agnese ha una Pietà in terracotta dipinta del sec. XV. La vera da pozzo nel "Campisel" si attribuisce al Pilacorte. Le due lunghe vie parallele, che formano la città, sono tutte fiancheggiate da portici. Molti palazzi e case hanno polifore a poggioli: talune facciate affrescate secondo l'uso della Marca Trevigiana. Il museo fondato dall'avv. Dario Bertolini conserva oggetti varî: lapidi e sculture provenienti dagli scavi dell'antica Concordia Sagittaria. Notevole una bella statua muliebre del sec. I.
Storia. - Una delle vie di diramazione nella pianura veneta dell'antica strada del commercio con la Germania, la via Iulia Augusta, metteva capo a Gruaro, donde il viaggio per Venezia proseguiva per via acquea. Portogruaro, che, come si è detto, giace sul Lemene, a poca distanza da Gruaro, dovette essere il porto fluviale di tale più antica località, diventato prevalente col tempo e con l'intensificarsi dei traffici. Ad accrescerne lo sviluppo e l'importanza concorse l'atto del 1140 del vescovo di Concordia, Gervino, che conferì beni, privilegi e diritti "negotiatoribus et portulanis" del luogo. Dapprincipio Portogruaro fu retta a libero comune. Poi, decaduta Concordia, dalla quale dipendeva sotto l'alta signoria del patriarca di Aquileia, passò, nel 1420, sotto il dominio di Venezia. A Venezia dimostrò la sua fedeltà durante la lega di Cambrai e ne ebbe ricompensa di favori commerciali.
Bibl.: E. Degani, Il comune di Portogruaro: sua origine e sue vicende (1140-1420), Udine 1891; G. L. Bertolini, Portogruaro, la città del Lémene, in Le cento città d'Italia illustrate, n. 146, Milano; A. Grandis, Cenni storici su Portogruaro e Concordia, Portogruaro 1926.