PORTO RE (in croato Kraljevica; A. T., 24-25-26)
Centro balneare della Iugoslavia, nel banato della Sava, all'ingresso del "vallone" di Buccari, sulla costa orientale del Golfo di Fiume, ai piedi del ripido scaglione precipite, che scende dall'altipiano carsico croato. Esso domina, dal fondo di un piccolo e riparato golfo, l'ingresso del Canale di Buccari, fra la Punta Sercica e la Punta di Ostro, e il Canale Maltempo situato tra l'isola di Veglia e la costiera croata, di fronte allo scoglio di S. Marco.
La sua rinomanza è dovuta, oltre che alla sua situazione, al fatto che il golfo di Porto Re, profondo e sicuro, è riparatissimo così dalla bora, che spira violentissima d'inverno sul litorale e sulla punta settentrionale dell'isola di Veglia, rendendo impossibile ogni vegetazione, come pure dallo scirocco, che s'ingolfa nel Canale Maltempo: per cui esso ha sempre rappresentato un rifugio sicuro sia per le barche pescherecce, sia per le grosse navi. Il riparo dai venti e l'oasi di lussureggiante vegetazione, che circonda la borgata, ne ha fatto una stazione climatica invernale e una stazione balneare estiva.
Il paese (2585 abit.), abitato da Croati e da Italiani, sorge sul lato orientale del golfo, con una larga "riva" banchinata, mentre sul lato sud si ha un cantiere con due scali per grosse navi, dove fu costruito, nel 1838, il primo grande vascello da guerra della marina austriaca. Sul lato nord invece si trova il grande castello dei Frangipani ben conservato, oggi seminario dei gesuiti. Più oltre si hanno tre grandi alberghi e, al di là di un breve bosco di pini, lo stabilimento balneare su una spiaggia sabbiosa. Durante la guerra italo-austriaca Porto Re era base di appoggio e rifugio per la marina austro-ungarica.