PORTICI (A. T., 27-28-29)
Città della provincia di Napoli, da cui dista 10 km., che si allunga sulla carrozzabile Napoli-Torre Annunziata, ai piedi del Vesuvio, di cui essa ha subito più volte (specie nel 1631) la violenza devastatrice. Conta 25.242 ab., raccolti per la massima parte nel centro abitato. Il territorio comunale è vasto appena kmq. 4,52 ed è coltivato soprattutto a ortaggi, a vigneti, a uliveti e ad alberi da frutta. Spiccata importanza vi ha il palazzo reale, che dal 1873 è sede del R. Istituto superiore agrario; (ad esso sono ammessi il Pareo superiore e il Pareo inferiore, con fiorente vegetazione. L'Istituto è fornito di laboratorî, di musei e di una ricca biblioteca specializzata. Portici è dotata di un piccolo porto, caratterizzato da un notevole movimento di merci sbarcate; infatti nel triennio 1928-30 esso accolse in media annualmente 390 navi, con un totale di 70.100 tonnellate di merci sbarcate e di 7600 tonn. di merci imbarcate. La città è sulla ferrovia Napoli-Salerno ed ha pure una stazione sulla circumvesuviana; essa si avvantaggia inoltre dell'autostrada Napoli-Castellammare ed è congiunta a Napoli anche da una linea tramviaria.
Storia. - Il nome "Portici", il cui primo ricordo è del 728 d. C., sarebbe corruzione di Villa Pontii, la villa cioè edificatavi nell'anno 640 di Roma dal patrizio Q. Ponzio Aquila. Etimologia questa, che se non è accettata dai filologi, che più giustamente fanno derivare il nome o dal porto o dai vicini portici del Foro di Ercolano, è invece consacrata ufficialmente nello stemma della cittadina, che ha un'aquila sovrastante le tre lettere Q. P. A. Nel 1430 Giovanna I la dette in feudo come castellania ad Antonio Carafa; più tardi passò alla principessa di Migliano e nel 1695 alla contessa di Berlips. Nel 1699 i cittadini riuscirono a riscattarsi dalla soggezione feudale. Ancor prima che Carlo di Borbone vi edificasse la celebre villa, Portici era già il centro di villeggiatura alla moda dei Napoletani. Nel 1530 Bernardino Martirano vi aveva edificato la villa di Leucopetra, che ospitò nel 1535 l'imperatore Carlo V; altre ville erano sorte più tardi: quelle dei Carafa di Stigliano, quella del duca di Baranello, quella, infine, del principe di Elbo euf. Nel 1799 Portici fu teatro di lotte sanguinose tra sanfedisti e giacobini.
Bibl.: M. Iori, Portici e la sua storia, Napoli 1889; N. Nocerino, La real villa di Portici illustrata, ivi 1787; N. Del Pezzo, Il Palazzo Reale di Portici, in Napoli nobilissima, V.