Porsenna
Re etrusco di Chiusi; tentò di far ricadere Roma sotto la potestà di Tarquinio il Superbo, accampandosi col suo esercito sul Gianicolo, ma, ammirato dalla coraggiosa resistenza dei Romani, abbandonò l'impresa.
Secondo un'altra versione della leggenda (forse più degna di fede, in quanto rispecchierebbe il ricordo di un'effettiva dominazione degli Etruschi su Roma e della quale gli storici romani avrebbero nascosto le tracce), P. si sarebbe impadronito della città, imponendo ai Romani un duro trattato in forza del quale essi non avrebbero potuto far uso del ferro.
D. ricorda la spedizione di P. in Mn II IV 10 (Nonne transitus Cloeliae mirabilis fuit, cum mulier cumque captiva, in obsidione Porsennae, abruptis vinculis, miro Dei auxilio adiuta, transnavit Tyberim, sicut omnes fere scribae romanae rei ad gloriam ipsius commemorant?), a proposito dell'episodio di Clelia (v.), per il quale segue il racconto di vari storici romani, da Livio (II XIII) a Valerio Massimo (Dict. et fact. mem. III II 2) e, particolarmente, a Orosio (Hist. II V 3), non senza un'evidente eco virgiliana (Aen. VIII 646 ss.).
Bibl. - P. Toynbee, D. Studies and Researches, Londra 1902, 127; D.A., Monarchia, a c. di G. Vinay, Firenze 1950, 130.