porgere
Detto di cose materiali, si registra spesso nel senso proprio di " tendere ", " stendere ", " protendere ": If XVI 111 porsila [la corda] a lui aggroppata e ravvolta; Pg VI 8 a cui porge la man, più non fa pressa, " tende " la mano per donare qualcosa, e così If XIII 31 porsi la mano un poco avante / e colsi un ramicel da un gran pruno; XXII 149 porser li uncini verso li 'mpaniati (in un contesto simile e nella stessa bolgia dei barattieri, porser è variante di volser, in If XXI 71; cfr. Petrocchi, ad l.); Pg I 127 porsi ver' lui le guance lagrimose. Un po' diversi questi altri casi: If XX 107 Quel che da la gota / porge la barba in su le spalle brune, " stende (lat. ‛ porrigit ') ", Andreoli; Pd XXII 71 Infin là sù la vide il patriarca / lacobbe porger la superna parte, " fino all'ultimo cielo il patriarca Giacobbe vide questa scala protendere... la sua cima " (Sapegno); If XXV 117 'l misero del suo n'avea due porti, " il dannato... dal suo (membro virile) divisosi, aveva sporti... prodotti innanzi due piedi " (Mattalia). E anche, con diversa immagine: If XXXIV 87 appresso porse a me l'accorto passo, " allungò ", " diresse ".
In contesto metaforico in Pd XVII 102 si mostrò spedita / l'anima santa di metter la trama / in quella tela ch'io le porsi [" avea posto davanti ", Venturi] ordita, cioè, fuor di metafora, di rispondere ai miei dubbi, che io le " presentai " come l'ordito di una tela, su cui sovrapporre la trama, la risposta.
Con costrutto pronominale, per " offrirsi alla vista ", " mostrarsi ": Sì pïa l'ombra d'Anchise si porse, " si mostrò " a Enea (Pd XV 25); alla morte di Cristo, in seguito a un'eclisse, 'l lume del sol giù non si porse, " non si offerse, non si mostrò sulla terra ", Chimenz (XXIX 99).
È abbastanza frequente anche l'uso figurato del verbo, in sintagmi di significato vario: ‛ p. gli occhi ' vale " fissare lo sguardo " (If XVII 52 nel viso a certi li occhi porsi, " drizzai ", Andreoli; Pg XIII 13); p. ‛ parole ' o ‛ preghiere ' significa " rivolgere ": If II 135 te cortese ch'ubidisti tosto / a le vere parole che ti porse! (al passivo in V 108 Queste parole da lor ci fuor porte; cfr. anche XVII 88 e Pg XXXIII 52); Pd XXXIII 30 tutti miei prieghi / ti porgo, e, al passivo, Pg XXX 141 a colui... / li preghi miei, piangendo, furon porti. Da qui è facile il passaggio all'accezione di " dire ", " esporre ": bella, saggia e cortese / la chiaman tutti, e neun se n'accorge / quando suo nome porge, / Bianca, Giovanna... chiamando, Rime CVI 152; Udir non potti quello ch'a lor porse, If VIII 112; quel ched i' t'ho porto, Detto 116 (" esporre, offrire alla riflessione ", Parodi).
Detto di cose immateriali il verbo significa " dare ", " offrire ", " concedere ": Rime XC 38 oltre al poder che natura ci ha porto, al di là delle facoltà che la natura ci " ha concesso "; Pg XVIII 9 di parlare ardir mi porse; Cv IV XX 7 e XXII 1 . Frequente il costrutto con ‛ di ': coloro che sanno porgono de la loro buona ricchezza a li veri poveri (Cv I I 9; cfr. anche II V 8); porgevan de la pace e de l'ardore, Pd XXXI 17. Anche al passivo: Le fronde... am'io cotanto / quanto da lui [Dio] a lor di bene è porto, XXVI 66. L'oggetto è sottinteso in Pg XVII 16 chi move te [l'imaginativa], se 'l senso non ti porge?: " che cosa mai ti stimola e fa operare, se i sensi non ti porgono nulla, non ti offrono le forme sensibili da fissare in te? " (Scartazzini-Vandelli).
Analogamente, detto di cose negative, nel senso di " apportare ", " causare ": la lupa mi porse tanto di gravezza / ... ch'io perdei la speranza de l'altezza, If I 52; 'l duca d'Atene / ... sù nel mondo la morte ti porse, XII 18; io caddi vinto; e quale allor femmi, / salsi colei che la cagion mi porse, Pg XXXI 90; La pena... che la croce porse, che " apportò " a Cristo il sacrificio sulla croce (Pd VII 40).