PORCIO Licino (Porcius Licinus)
Poeta latino, fiorì verso la fine del sec. II a. C. Il suo cognomen è più probabilmente Licinus che non Licinius. Aulo Gellio cita di lui un epigramma, e lo pone accanto a Valerio Edituo e Quinto Lutazio Catulo, con i quali s'accentua l'indirizzo ellenistico della lirica romana. Compose anche, come il suo contemporaneo Volcacio Sedigito, un poema didattico sulla letteratura o forse sulla sola poesia latina.
In uno dei due frammenti autentici a noi pervenuti sostiene erroneamente che la Musa entrò con piede alato in Roma ai tempi della seconda guerra punica. Nell'altro frammento accenna, non senza malignità, ai rapporti del commediografo Terenzio con i nobili suoi protettori. I frammenti in W. Morel, Fragmenta poetarum latinorum, Lipsia 1917, p. 44 segg.
Bibl.: V. le maggiori storie della letteratura latina, e B. Buttner, Porcius Licinus und d. litter. Kreis d. Q. Lutatius-Catulus, Lipsia 1839.