Nipote (m. 1042 o 1045) del conte di Pordenone, ma di famiglia bavarese; fu nominato dall'imperatore Enrico II patriarca di Aquileia (1017 o 1019), e poi (1022) gli fu compagno, guidando una parte dell'esercito nella spedizione nell'Italia meridionale. Con l'appoggio del successore di Enrico II, l'imperatore Corrado II, sostenne i diritti del patriarcato contro Adalberone, marchese di Carinzia. Durante i contrasti tra Ariberto, arcivescovo di Milano, e l'imperatore, si schierò per quest'ultimo ed ebbe in custodia il ribelle. Tentò di accrescere la potenza della sua sede, che arricchì di una nuova basilica (consacrata nel 1031), e cercò tenacemente di ridurre sotto il dominio ecclesiastico e civile Grado, sottraendola a Venezia; ma morì prima di aver consolidato il suo possesso.