popolo della Leopolda
loc. s.le m. I frequentatori dei convegni che si svolgono nell’autunno di ogni anno a Firenze, presso l’ex stazione Leopolda dal 2010, per iniziativa di Matteo Renzi.
• Certo c’è da cambiare anche la politica. Cominciando dai mandati dei parlamentari. Tre, limite massimo dello Statuto, per [Andrea] Manciulli possono essere anche troppi. «Alcuni ‒ promette ‒ ne faranno meno». Impegno assai gradito dal popolo della Leopolda. (Vladimiro Frulletti, Unità, 7 novembre 2010, Firenze, p. III) • Il Pd di Matteo Renzi non sarà pesante né leggero né liquido e non sarà neppure pensante. Il Pd di cui il sindaco di Firenze parla a quello che lui stesso chiama «il popolo della Leopolda» sarà «un partito semplice, capace di farsi capire anche da un bambino». E la semplicità comincia dalla formula di governo: «Mai più inciuci e larghe intese», dice ai settemila che affollano la sua convention, «noi siamo i custodi del bipolarismo e dell’alternanza». (Simona Poli, Repubblica, 28 ottobre 2013, p. 2) • Il popolo della Leopolda ha fatto quadrato attorno al ministro [Maria Elena] Boschi; con tono biblico ha spiegato che «le colpe dei padri non devono ricadere sui figli»; è un’affermazione sacrosanta che fonda il principio civile che la responsabilità è sempre personale. (Giampaolo Rossi, Giornale, 16 dicembre 2015, p. 6, Il Fatto).
- Composto dal s. m. popolo, dalla prep. della e dal nome proprio Leopolda.