POPOCATEPETL (A. T., 148)
Il Popocatepetl o "montagna fumante" è il più celebre dei vulcani del Messico e sorge a 88 km. a SE. della capitale, al punto di congiunzione della Sierra di Ajusco con la Sierra Nevada, la catena che divide la Valle di Messico dalla conca di Puebla. Si solleva a 5452 m. s. m., e fu per lungo tempo considerato il più alto monte del Messico, mentre è superato dal Picco di Orizaba (Citlaltepetl). Il cono gigantesco si vede in certe giornate anche dalla città di Messico, ma la visione complessiva più bella si ha da Amecameca, cittadina a 58 km. dalla capitale e unita a essa con ferrovia. La costituzione geologica del monte è ben nota: il nucleo primitivo è formato di andesiti ricoperte successivamente da andesiti orneblendiche, mentre l'eruzione di basalti è di epoca relativamente vicina.
I fianchi del monte sono ricoperti di vegetazione arborea fino a 3900 m. s. m., dove si trova il Rancho de Tlamacas; succedono prati e pascoli, che arrivano fino verso i 4300 metri, dove s'incontra il limite inferiore delle nevi permanenti. A 5263 m. si apre il cratere, che è di forma ellittica, con l'asse maggiore di 850 m., e ha una profondità di circa 300 m. Il fondo era occupato fino a poco tempo fa da un lago, ma in questi ultimi anni vi si è formata una cupola e il vulcano ha intensificato le emissioni di gas, non senza qualche accenno a riprendere la sua attività eruttiva.
Tutto intorno al cratere, completamente circondato da pareti verticali di basalto, si trovano rocce vulcaniche e depositi di zolfo che furono sfruttati, almeno secondo la tradizione, fin dai primi tempi della conquista spagnola.
In epoca storica si ricordano le eruzioni degli anni 1519, 1548, 1571, 1592, 1642, 1802.