PONZONI, Ponzio
PONZONI, Ponzio. – Nacque nella prima metà del XIII secolo, ma non sono note né la sua data di nascita né il nome dei genitori. Appartenne a un’importante famiglia cremonese, di schieramento filopapale, i cui esponenti si distinsero in età comunale per le cariche politiche ricoperte. Come canonico della cattedrale cremonese Ponzoni è attestato dal 1268, comparendo regolarmente dopo tale data nella documentazione.
A partire da quell’anno, le vicende della sua carriera ecclesiastica sono legate strettamente alla nuova fase della storia politica di Cremona, in quel momento governata dal Consorzio di fede e di pace instaurato dai legati di Clemente IV, poi sostituito dal Comune di Popolo. Reggeva a quel tempo la diocesi Cacciaconte dei conti di Asciano e Siena, nel 1260 nominato dal pontefice per contrastare le tradizionali correnti sostenitrici della parte imperiale, di cui era espressione il suo antagonista, l’arcidiacono Giovannibuono Giroldi. A lungo lontano da Cremona, Cacciaconte si servì pertanto di vicari, in particolare di Ponzoni, rappresentante dell’antica nobiltà, ma aderente al nuovo regime. In tale veste agì per un ventennio, dal gennaio del 1268 (la prima attestazione è in un ordine di autenticazione di lettere dell’abate di S. Michele della Chiusa) e svolse a più riprese incarichi per istituzioni pievane, ospedaliere e monastiche.
Ponzoni operò in particolare per diversi cenobi femminili, compreso quello benedettino di S. Giovanni della Pipia. Come vicario generale autorizzò nell’aprile 1274 le indulgenze per il consorzio di Giovanni Baffa fondato in San Francesco; approvò nel gennaio del 1276 il nuovo rettore dell’ospedale di S. Pietro in Mendicate, di patronato Schizzi, mentre nel novembre si occupò dell’inchiesta per riformare la domus annessa alla canonica di S. Cataldo. Dette inoltre seguito alle disposizioni stabilite da Cacciaconte con il cenobio cluniacense di Pontida per la chiesa di S. Martino di Morengo. Nel dicembre del 1282 dovette dirimere la vertenza che opponeva il preposito e i canonici di S. Agata alla ministra e consorelle della domus di S. Giovanni Battista del Paradiso. Ponzoni è menzionato come vicario anche in una lettera di Martino IV del 1283, per non aver rispettato i diritti di esenzione dei monaci di S. Pietro al Po, sottoposti a ingiusta tassazione. Infine, a nome di Cacciaconte scomunicò ripetutamente l’arcidiacono cremonese Emanuele Sescalco, sottoposto a un lungo processo inquisitoriale per eccessivo cumulo di benefici ecclesiastici e impedimento della giurisdizione episcopale (dicembre 1286).
Alla morte di Cacciaconte, avvenuta il 16 luglio 1288, i canonici non incontrarono difficoltà nel nominare come suo successore Ponzoni (subito sostituito nella prebenda da Oldefredo Persico, ante 25 novembre 1288). Risulta infatti privo di fondamento, come già dimostrato da Enrico Sanclementi, il successivo episcopato di un ipotetico Bonizone di Narni, tramandato dalla storiografia locale.
Si trattò per Ponzoni di un episcopato breve, di soli due anni, nel quale dette però prova delle sue qualità e dell’esperienza a lungo maturata. Consacrato vescovo, il 6 aprile 1289, in presenza del congiunto Antoniolo Ponzoni, investì Roffino Guazzoni, discendente di un’antica famiglia di vassalli, di ampi possessi fondiari in San Lorenzo nei pressi di Longardore. Particolare attenzione fu posta da Ponzoni nella gestione degli affari economici della Mensa episcopale, che garantiva lucrose rendite ai maggiori lignaggi cremonesi.
Davanti a lui il 19 aprile 1289 si presentarono alcuni da Corio di Trescore, gruppo bergamasco che da più generazioni deteneva honorifice per feudum la raccolta delle decime sulla corte di Covo. Il presule come da consuetudine rinnovò tale feudo, e lo stesso fece con i da Lamo e i da Oscasale. In modo analogo il 16 maggio 1289 Cabrino di Alfiano riottenne il feudo paterno consistente nella decima della corte di Alfiano. Reca una data di poco successiva, il 28 maggio, un’altra reinvestitura, effettuata da Ponzoni, a Guizzardo Ripari, casata di vassalli che controllava il dazio percepito sul Po e i diritti di ripatico. L’atto fu compiuto anche in presenza dell’arciprete della pieve di Piadena Maxenerio Ponzoni.
Il ricorso da parte del nuovo vescovo all’assistenza dei suoi stretti congiunti per l’ordinaria amministrazione della diocesi è confermato dall’ulteriore presenza dell’arciprete Maxenerio a un atto dell’agosto del 1289, con il quale un residente di Castelfranco ottenne in affitto decennovennale terreni ad arativo. Con la medesima tipologia contrattuale il 9 dicembre fu assegnata a Tommasino Tinti, il quale agiva per i cremaschi de Inglaro, la riscossione della tassa sacramentale su tale centro, confinante con Pianengo. Ben sapendo Ponzoni che le modalità di concessione delle decime rientravano fra i processi consolidati e caratterizzati spesso da irreversibilità, egli tentò di limitarne l’incidenza facendo ricorso al contratto di affitto, che ne riduceva i tempi di usufrutto. Risultano dunque preponderanti per il suo episcopato le carte di investitura ad fictum dei diritti di decima. In particolare si conserva l’atto del 13 giugno 1290, con cui i Gaidoldi e un da Pescarolo, famiglie ben radicate nel Cremonese, ricevettero per ventinove anni le decime da riscuotersi nel territorio di Gombito. A ogni modo Ponzoni non mancò di remunerare i familiari a lui fedeli, concedendo in affitto nel marzo dell’anno precedente vaste terre con diritti giurisdizionali e di decima in Santa Margherita, nella corte di Sospiro, al parente Federico Ponzoni, poi noto per la brillante carriera podestarile.
Nel contempo il presule prestò attenzione alle risorse economiche delle pievi rurali, specie a quella di S. Maurizio di Casanova d’Offredi, sulla quale la sua famiglia esercitò un notevole controllo, inserendo fra i canonici i propri discendenti, fra cui anche l’arciprete Giacomo, alla cui cerimonia di insediamento nel 1285 aveva partecipato lo stesso Ponzoni, all’epoca canonico della cattedrale. Una volta divenuto vescovo, l’11 giugno 1290 trasferì alla chiesa pievana i diritti di decima sull’intera circoscrizione di Casanova e sulle vicine località di Ronchi, San Martino del Lago, Scandolara Ravara, Gattarolo e Lamo.
Il 13 febbraio 1290 Ponzoni fu designato collettore in diocesi della decima ecclesiastica «pro negotio regni Siciliae», che il vescovo di Padova andava raccogliendo in Lombardia e nella Marca Trevigiana. Morì il 14 luglio 1290, come recita l’obituario della cattedrale, che ne elogia le opere in un bel necrologio in sedici versi.
Fonti e Bibl.: Archivio di Stato di Cremona, Notarile, filza 3, notaio Benaduce Stella (22-24 novembre 1276); Ospedale Santa Maria della Pietà, Pergamene, n. 370 (8 gennaio 1276); Archivio di Stato di Milano, Fondo di Religione, Pergamene, cart. 150 (23 gennaio 1276, 11 dicembre 1278, 1° aprile 1283, 5 agosto 1285); 164 (12 aprile 1274); 172 (23 agosto 1274); Cremona, Archivio storico della Prepositura di S. Agata, Pergamene, b. 2, nn. 143, 183; Biblioteca statale, Pergamene, Libreria Civica (17 gennaio 1268, 10 ottobre 1268, 26-29 novembre 1285, 25 novembre 1288, 16 maggio 1289); Halle, Universitäts- und Landesbibliothek Sachsen-Anhalt, Sammlung Morbio, Pergamenturkunden, III, n. 204; E. Sanclementi, Series critico-chronologica episcoporum cremonensium, Cremona 1814, pp. 111-120; F. Novati, L’Obituario della Cattedrale di Cremona, Milano 1881, pp. 58-62; Codex diplomaticus Cremonae, 715-1334, a cura di L. Astegiano, I-II, Augustae Taurinorum 1895-1898, I, nn. 1099-1101, p. 381, n. 1104, p. 382, n. 1110, p. 383; Akty Kremony, II, a cura di V. Rutenburg - E. Skrzynskaia, Leningrado 1961, nn. 50-57, 79, pp. 131-138, 140, 144, 183-186.
F. Savio, Gli antichi vescovi d’Italia: la Lombardia, II, 2, Cremona, Lodi, Mantova, Pavia, Bergamo 1932, pp. 139 s.; F. Menant, La prima età comunale, in Storia di Cremona. Dall’alto medioevo all’età comunale, Azzano San Paolo 2004, pp. 264 s.; G. Andenna, Le istituzioni ecclesiastiche dall’età longobarda alla fine del XIV secolo, in Storia di Cremona. Il Trecento. Chiesa e cultura (VIII-XIV secolo), Azzano San Paolo 2007, pp. 123 s.