PONTUS de TYARD (o Thiard)
Poeta della Pléiade e gentiluomo d'illustre famiglia, nato nel 1521 nel castello di Bissy, presso Chalon-sur-Saône; fu protonotario apostolico, canonico di Mâcon e conte vescovo di Chalon. P. de T. fu egregio latinista, buon versificatore, eccellente matematico, astronomo, teologo. Come rimatore in volgare, egli è uno dei migliori poeti d'amore e dei più stimati. É. Pasquier lo poneva dopo P. de Ronsard e J. du Bellay.
Da Mâcon, dove pone la sua dimora dal 1538, egli è in assidue relazioni con i platonizzanti della scuola lionese, imita i loro versi lambiccati e spirituali, e influisce sulla nuova scuola. Nella Brigade, di cui entra a far parte nel 1553, e poi nella Pléiade, dove fu iscritto dallo stesso Ronsard, egli è appunto l'eco di Maurice Scève. La sua traduzione dei Dialoghi d'Amore di Leone Ebreo (1551) e i suoi dialoghi di filosofia platonica ebbero grande influenza mondana. Fu anche membro dell'Académie du Palais, fondata dal Baïf, alle cui sedute bisettimanali partecipò assiduamente, e maestro di scienze naturali a Enrico III. Morì nel 1605 nel suo castello di Bragny, ultimo dei poeti della Pléiade.
Opere: Les Erreurs Amoureuses (1549-1553), in onore di una fredda Pasitea; Continuation des Erreurs amoureuses (1551); Solitaire premier, ou Discours des Muses et de la Fureur poétique (1552); Solitaire second, ou Discours de la Musique (1552); Second Curieux (1557); Ponti Thyardi Bissiani ad Petrum Ronsardum de coelestibus Asterismis Poematium (1573); Nouvelles Øuvres poétiques (1573); Øuvres poétiques (1573), edizione completa, ristampata dal Marty-Laveaux nella collezione della Pléiade Françoise, Parigi 1876; Douze Fables des Fleuves et Fontaines (1585).
Bibl.: A. Jeandet, P. de T., Parigi 1860; Fr. Flamini, Du rôle de P. d. T. dans le Pétrarquisme français,in Revue de la Renaissance, 1901.