PONIATOWSKI
. Nobile famiglia polacca. Nel sec. XVIII giunse a grande notorietà grazie a Stanislao (1676-1762), che da giovane si era distinto nelle guerre contro i Turchi, e che durante il regno di Augusto II, destreggiandosi abilmente tra i campi politici in lotta tra di loro, ottenne la carica senatoriale. Sposò Costanza Czartoryska, entrando in questo modo nel potente partito capeggiato dai principi Czartoryski, popolarmente chiamato "la famiglia". Durante il regno di Augusto III divenne anzi uno dei capi di questo partito. Uomo politico energico e capace, ottenne infine la più alta dignità secolare nel senato, quella di castellano di Cracovia, e si distinse come fautore della riforma del regno. Formulò il suo programma nello scritto intitolato Lettera di un agricoltore (1744). La sua alta posizione nel partito dei Czartoryski facilitò a uno dei suoi figli, Stanislao Augusto, il conseguimento della corona polacca (v. polonia: Storia). Dopo l'elezione a re di Stanislao Augusto la famiglia P. ebbe il titolo principesco. Tra gli altri figli di Stanislao P., ebbe la parte più insigne il più giovane di essi, Michele Giorgio (Michał Jerzy, 1736-1794), sacerdote, dal 1784 arcivescovo di Gniezno e primate della Polonia. Uomo colto e di qualità non comuni, fautore degl'indirizzi illuministici, ma di carattere assai debole, si distinse quale uno dei membri più eminenti di quella commissione, che elevò e riformò le istituzioni scolastiche della Polonia secondo lo spirito dei tempi moderni.
Nipote del re, cioè figlio del di lui fratello Andrea (1734-1773), generale dell'esercito austriaco, e di Teresa dei principi Kinsky, fu il principe Giuseppe (nato il 7 maggio 1763 a Vienna, morto il 19 ottobre 1813 presso Lipsia). Iniziò il suo servizio militare nell'esercito austriaco prendendo parte alla guerra contro i Turchi (fu ferito presso Šabac nel 1788). Nel 1789 entrò nell'esercito polacco e nel 1792, nella guerra con la Russia, comandava l'esercito polacco sul fronte sud-orientale. Costretto a ritirarsi dinnanzi alla forte prevalenza numerica dell'avversario, combatté una serie di battaglie difensive; in una di esse, presso Zieleńce, vinse i Russi. In ricordo di questa battaglia il re creò la decorazione polacca per meriti in battaglia virtuti militari, tuttora esistente. Nel 1794 il principe Giuseppe prese parte nell'insurrezione di Kościuszko e dopo la spartizione della Polonia restò in patria e dimorò a Varsavia. Dopo la disfatta della Prussia e l'ingresso di Napoleone in territorio polacco, il principe Giuseppe entrò nell'esercito nazionale. Fu ministro della Guerra del ducato di Varsavia e comandante supremo del suo esercito nella guerra con l'Austria nel 1809. Dopo l'accanita battaglia di Raszyn, combattuta per difendere Varsavia, il principe Giuseppe fece passare il suo esercito in Galizia, occupò Leopoli e Sandomierz, costrinse gli Austriaci a ritirarsi da Varsavia, che avevano occupata, e prese Cracovia. Nel 1812 comandava il V corpo della Grande Armata diretta a Mosca, e si distinse specialmente presso Smolensk e Mosca. Dopo la ritirata, riorganizzò, nel 1813, l'esercito polacco, si oppose a tutti i tentativi fatti per persuaderlo ad abbandonare col suo esercito Napoleone; marciò in Germania, prese parte alla battaglia di Lipsia ed ebbe la dignità di maresciallo di Francia. Coprendo la ritirata dell'esercito napoleonico, sebbene gravemente ferito, non si arrese e, con le parole: "Dio mi affidò l'onore dei Polacchi, a Lui solo lo consegnerò", si gettò a nuoto nel fiume Elster e, nuovamente ferito, vi annegò. Passò nella tradizione nazionale polacca come simbolo dell'eroismo, della dedizione alla causa patria e dell'onore militare.
Bibl.: Sz. Askenazy, Ksiâżé J. Poniatowski, Varsavia 1922.