Matrona romana (sec. 1º d. C.); moglie del generale Aulo Plauzio, fu (57) riconosciuta rea di superstitio externa, forse perché giudaizzante o cristiana; consegnata dal governo di Nerone al marito perché la giudicasse secondo le formule del tribunale domestico, da secoli non più in uso, fu assolta. La vicenda ispirò uno dei più suggestivi poemetti cristiani di G. Pascoli.