TICCIATI, Pompilio Giuseppe
Figlio di Girolamo e di Maria Francesca Talloni, nacque a Firenze il 22 ottobre 1706 (www.aadfi.it/accademico/ticciati-pompilio-di-girolamo/). Allievo del padre, si immatricolò all’Accademia fiorentina del disegno il 4 marzo 1732. Intorno al 1740 Francesco Maria Niccolò Gabburri (in Lankheit, 1962) lo ricordava come un promettente scultore, ma senza menzionarne opere. Nel 1749 terminò la statua in marmo di S. Margherita da Cortona, collocata sulla piazza del duomo di Cortona nel 1776. Da convinto seguace della linea ‘purista’ del padre, Pompilio giunse a esiti prossimi al neoclassicismo, che si possono apprezzare nelle statue di stucco della Speranza e della Fede, poste nell’atrio dell’ospedale Vecchio di S. Giovanni di Dio a Firenze, usualmente datate intorno al 1750, ma che non risultavano ancora in loco nel 1771 (Visonà, 1990, p. 109, fig. 97). Membro della confraternita di S. Filippo Benizi dal 1728, lavorò ripetutamente per l’ordine dei Servi di Maria: all’eremo di Monte Senario lasciò le statue di S. Filippo Benizi (1750) e di S. Bonfiglio Monaldi (1754), i busti del Beato Alessio Falconieri e di S. Giuliana Falconieri, il bassorilievo con S. Filippo Benizi in orazione nella grotta (Sebregondi, 1991); per la sagrestia della SS. Annunziata modellò nel 1766 una serie di busti di santi e beati serviti (Spinelli, 2014). Nel 1757 contribuì al rinnovamento della chiesa dell’abbazia di Vallombrosa, con stucchi e quattro terrecotte raffiguranti Fede, Speranza, Penitenza e Carità (quest’ultima sostituita nel 1855; Visonà, 1990, pp. 95, 129 nota 187). Tra le opere tarde si ricordano la statua in pietra di S. Pietro del 1768, posta sul sagrato della chiesa di S. Piero a Sieve nel Mugello e, di nuovo a Firenze, le statue collocate nel 1775 sulla facciata del complesso oratoriano di S. Firenze, due figure della Fama, in pietra, che sorreggono lo stemma di Giuliano Serragli (gli originali sono ora nel chiostro delle Oblate), e, sopra il timpano del portale destro, le allegorie, in marmo, dell’Orazione e dell’Umiltà (S. Blasio, in Repertorio, 1993).
Morì a Firenze il 5 marzo 1777.
K. Lankheit, Florentinische Barockplastik. Die Kunst an Hofe der letzten Medici, 1670-1743, München 1962, p. 231; M. Visonà, Carlo Marcellini Accademico «Spiantato» nella cultura fiorentina tardo-barocca, Pisa 1990, pp. 95, 109, 129 nota 187; L. Sebregondi, Tre confraternite fiorentine..., Firenze 1991, pp. 187 ss.; S. Blasio, in Repertorio della scultura fiorentina del Seicento e Settecento, a cura di G. Pratesi, I, Torino 1993, pp. 63, 108; R. Spinelli, La basilica della Santissima Annunziata e le sue decorazioni (1685-1784), in La basilica della Santissima Annunziata dal Seicento all’Ottocento, a cura di C. Sisi, Firenze 2014, pp. 180-184, 194.