GIUSTINIANI, Pompeo
Uomo d'arme, nato in Corsica nel 569 da Francesco, patrizio genovese. Esordì nelle armi sotto la direzione del padre e dello zio, colonnelli di fanteria còrsa, periti in guerra contro i Turchi, al servizio della repubblica veneta. A 18 anni si trovava nella guerra delle Fiandre (1587), partecipava all'assedio di Zerberg e poi a quello di Ostenda, durato tre anni, ch'egli narrò nel Bellum Belgicum (1609). In questa campagna perdeva un braccio, che sostituiva con uno metallico, onde il soprannome di "Braccio di ferro". Nel 1613 egli passava dal servizio spagnolo a quello veneto. Investito del comando delle milizie di Candia, prima di partire, per la morte del marchese Del Monte, passò al comando dell'armata dell'Isonzo contro gli Austriaci. Occupata Fara, mirava ad occupare Gradisca (1615), difesa dal generale Strassoldo; mentre però s'accingeva a stringer vieppiù l'assedio, le trattative in corso fra l'imperatore e il papa glielo fecero levare. Ripresa la guerra, le sue truppe si impadronivano di Pontebba, facevano una punta su Lucinis, costringevano il Trautmansdorf a ritirarsi sotto Gorizia e già il G. si preparava ad assalire questa città, quando, colpito da una palla di moschetto, moriva nel 1616. Fu sepolto a Venezia in S. Giovanni e Paolo, dove ebbe monumento equestre da Francesco Terilli di Feltre.
Bibl.: S. Romanin, Storia di Venezia, Venezia 1853-61, VII, pp. 102, 109; F. Paleologo Oriundi, P. G., Venezia 1914.