FESTO, Pompeo
Glossografo di età e origine incerta (visse probabilmente nel sec. II o III d. C., e, secondo un'ipotesi, sarebbe stato originario di Narbona). La sua importanza per la conoscenza della lingua latina e delle antichità pubbliche, private e sacre di Roma è dovuta all'epitome in 20 libri da lui compilata dell'opera principale di Verrio Flacco (v.), De verborum significatu, una specie di lessico di parole oscure e arcaiche, oggi perduto. Festo lo ridusse notevolmente, sfrondandolo della parte più peregrina e caduta in disuso, e aggiungendovi qualche cosa di suo, come citazioni da Lucano e Marziale (posteriori a Verrio Flacco che visse nell'età d'Augusto). Del resto, l'epitome stessa di Festo solo in parte ci è pervenuta, nel Codice Farnesiano, IV, A. 3 della Biblioteca Nazionale di Napoli; per la parte mancante abbiamo il compendio che dell'epitome festiana redasse a sua volta nel secolo VIII Paolo Diacono (v.). L'opera superstite di Festo è così per noi il più saldo anello della catena che da Verrio Flacco all'epitomatore carolingio ci conserva un filone ben individuato della glossografia latina, con preziose notizie linguistiche e antiquarie.
Ediz.: Il Cod. Farnesiano fu pubblicato in facsimile da A. Thewrewk, Budapest 1899: edizione del medesimo, ibid. 1889; da W. M. Lindsay, Lipsia 1913 (ambedue con l'epitome di Paolo Diacono).
Bibl.: M. Schanz, Gesch. der röm. Litteratur, 3ª ed., II, i, Monaco 1911, pp. 503-509 (ivi la bibliografia anteriore); L. Havet, Notes critiqus sur le texte de Festus, in Bibl. de l'école des chartes, Parigi 1914; W. M. Lindsay, Ancient Lore in Mediaeval Glossaries, 1921; F. Ribezzo, Ex codice farnesiano meletemata festina, in Riv. Indo-greco-italica, 1922.