COLAJANNI, Pompeo
Nato a Castrogiovanni (oggi Enna), il 1ºgiugno 1857, da Luigi, proprietario ed esercente di una piccola miniera di zolfo, e da Concetta Falautano, frequentò irregolarmente le scuole fino alla seconda ginnasiale. Sulla sua formazione influirono soprattutto gli ideali patriottici e repubblicani della famiglia, l'esempio del fratello maggiore Napoleone, e gli studi privati, seguiti a Messina, di ragioneria, inglese e francese (1874-77).
Dal 1880 cooperò alla conduzione dell'azienda paterna, finché essa venne travolta, intorno al 1890, dalla crisi solfifera, ed egli si trovò costretto ad impiegarsi come ispettore della Mutual Life Insurance Company di New York, con l'incarico di organizzare la produzione in Sicilia. Da questa esperienza professionale (1893-96) ricavò una fervida fiducia nella mutualità, non solo come forma assicurativa ma anche come strumento valido al fine di mitigare il pauperismo e di "risolvere tutte le difficoltà sociali" (Risparmio e mutualità nelle assicurazioni sulla vita. Dal miocopia-lettere, Catania 1897, p. 96).
Ritornò all'industria solfifera nel 1896, per raccogliere adesioni, su mandato di I. Florio, alla nascente Anglo-Sicilian Sulphur Company, nella quale poi lavorò fino all'inizio del 1898. Dopo che la legge del 17 marzo 1898 n. 80 introdusse l'obbligo dell'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, autorizzando, allo scopo, la formazione di sindacati padronali, il C. si dedicò ad una intensa azione volta ad aggregare in un organismo siffatto i coltivatori delle solfare siciliane. Tra di essi, specialmente tra piccoli e medi, incontrò avversioni ostinate, ma fu sorretto da R. Travaglia, capofila di quegli imprenditori che avevano prontamente intuito i vantaggi della nuova legge antinfortunistica, non ultimo quello di una minore tensione sociale.
Per vincere le resistenze, il C. sollecitò, invano, dal ministero di Agricoltura, Industria e Commercio un provvedimento che consentisse di formare il fondo sociale del futuro consorzio mediante una sopratassa di esportazione sugli zolfi; in questo modo gli industriali si sarebbero sgravati dell'onere assicurativo, evitando la tentazione di rivalersi sui salari, ed esso sarebbe stato risentito lievemente dai soli consumatori. Il C. ricercò il consenso del P.S.I. alla sua proposta, inviando due lettere aperte all'Avanti! (22 e 28 ott. 1898), che ricevettero netti dinieghi.
Comunque, il 16 nov. 1898 venne fondata la Società siciliana di mutua assicurazione e prevenzione degli infortuni del lavoro, con sede a Caltanissetta, presieduta da Travaglia e diretta dal Colajanni.
Questi non vide realizzato il suo progetto originario, modellato sulle Berufgenossenschaften bismarckiane, in quanto il sodalizio nisseno raggruppava solo un terzo degli industriali attivi nel settore (circa 200), rappresentanti peraltro metà della manodopera interessata (circa 20.000 operai), e si limitava ad operare come intermediario tra i consociati e le compagnie assicuratrici, spuntando vistose riduzioni sulle tariffe dei premi applicate normalmente nei contratti isolati.
Perciò egli continuò a premere sulla rappresentanza isolana in Parlamento e sul governo, affinché fosse resa obbligatoria, per legge, la costituzione di un consorzio regionale di assicurazione mutua fra tutti gli esercenti di solfare. Questa istanza venne accolta in due articoli - redatti dallo stesso C. - del disegno di legge presentato l'8 giugno 1901 da Zanardelli i quali provocarono le proteste del padronato più misoneista, nonché un acceso dibattito alla Camera (cfr. Atti parlamentari,Camera,Discussioni, legislatura XXI, 2ª sessione, tornata del 22 apr. 1902, pp. 783-802). Il C. non si sottrasse alla polemica (cfr. L'interesse sociale nel Sindacato obbligatorio per gl'infortuni del lavoro fra i coltivatori di solfare in Sicilia, Caltanissetta 1901), ma puntò, soprattutto, all'unità del fronte padronale su una posizione antioperaia, istigando i senatori siciliani, specialmente S. Cannizzaro, a impedire l'aumento delle indennità per infortunio, previsto nel disegno di legge Zanardelli (cfr. Atti parlamentari,Senato,Discussioni, legislatura XXI, 2ª sessione, tornata del 31 marzo 1901, pp. 2002-2006).
Benché la manovra restasse senza effetto, con r. d. 11 luglio 1904 n. 430 venne costituito il Sindacato obbligatorio siciliano di mutua assicurazione per gli infortuni sul lavoro nelle miniere di zolfo, sedente a Caltanissetta. Il fondo di esercizio, grazie a una disposizione voluta dal C. a beneficio degli esercenti, fu formato mediante contributi versati anche dai proprietari delle miniere, in proporzione agli "estagli", cioè alle quote di zolfo che ad essi spettavano. Il sindacato entrò in funzione il 1º ott. 1904, sotto la presidenza dell'ing. G. Fiocchi, al quale succedette nel 1907 l'ing. F. A. Sulli (ambedue erano esponenti dell'aristocrazia imprenditoriale isolana), ma la sua vera anima fu il C., la cui vicenda personale si risolse nella storia dell'istituto da lui creato.
Estimatore entusiasta del sistema previdenziale tedesco e del suo supremo dirigente, T. Boediker, abile propagandista delle proprie iniziative in congressi d'infortunistica e in esposizioni industriali, nazionali e internazionali, dotato di talento organizzativo e di competenza attuariale, si mostrò tenacissimo nel reclamare provvedimenti a vantaggio del sindacato dai pubblici poteri.
A tal fine, non solo esercitò pressioni sul ceto politico e burocratico, ma motivò le sue esigenze in una fitta serie di opuscoli e di articoli, ospitati per lo più in riviste specializzate (I Problemi del lavoro, 1903, 1904; Giornale degli economisti, 1906, 1909, 1911, 1912, 1916; Rivista sugli infortuni del lavoro, 1907; Giurisprudenza italiana, 1908; La Medicina degli infortuni del lavoro e delle assicurazioni sociali, 1909; La Riforma sociale, 1916; La Vita italiana, 1919; Rassegna della previdenza sociale, 1919, 1920, 1922-1924, 1926; Rivista delle assicurazioni, 1931).
Questo impegno venne premiato da una complessa e originale legislazione speciale. Di particolare incidenza risultò la legge 14 luglio 1907 n. 327, che consentì al sindacato di riorganizzare il servizio sanitario, allargando la rete di posti di soccorso nelle miniere e provvedendo alle cure ulteriori, chirurgiche, ortopediche, di rieducazione funzionale e di prevenzione delle malattie professionali. La stessa legge esaudì un'altra vecchia richiesta del C., stabilendo tabelle fisse dei salari, che servissero di fondamento per la determinazione delle indennità da liquidare.
In seguito, la struttura e le attribuzioni dell'ente non muteranno sostanzialmente fino al 1934. Fallirono i tentativi del C. di ottenere la statizzazione delle solfare (1916) e la estensione delle funzioni assicurative del sindacato a tutte le leggi di previdenza applicabili ai solfarai (1920-21). Fallirono, altresì, i maneggi per esonerare l'industria solfifera siciliana dal pagamento delle imposte sui sovraprofitti di guerra (1918-19).
L'originalità di questo organismo nel panorama previdenziale italiano, la correttezza e la efficienza della sua gestione attirarono, anche all'estero, l'attenzione di studiosi, politici, amministratori di istituti assicurativi. Un giudizio particolarmente lusinghiero venne formulato, in sede ufficiale, dal maggiore specialista d'infortunistica nell'Italia del tempo (Relazione presentata a S. E. il signor Ministro per l'agricoltura,l'industria e il commercio,on. prof. L. Rava,dal prof. L. Borri,incaricato di una ispezione al Sindacato obbligatorio siciliano di mutua assicurazione per gli infortuni sul lavoro nelle miniere di zolfo, in Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio, Ispettorato generale del credito e della previdenza, Boll. di notizie sul credito e sulla previd., XXIII [1905], pp. 1587-1655).
Dopo l'ascesa del fascismo, il C. ritentò di estendere il funzionamento del sindacato, cercando d'interessare al problema lo stesso Mussolini. Non ci riuscì, tuttavia nel 1926 prese la tessera del P.N.F. Costretto a lasciare la direzione del sindacato nel gennaio 1934, quando questo venne trasformato in sezione speciale dell'I.N.F.A.I.L., attese alla redazione di un'opera autobiografica (Appunti autobiografici, Caltanissetta 1935), Poi parzialmente ripubblicata con l'aggiunta di nuovi documenti (Cenni sulla attività costruttiva svolta dall'alba al meriggio dellaprevidenza sociale [1898-1933], ibid. 1937).
Il C. morì a Enna il 6 giugno 1947.
Un elenco, corredato di note illustrative, delle relazioni presentate dal C. in congressi ed esposizioni è in P. Colajanni, Appunti, cit., pp. XI-XVIII. Analogo elenco di suoi scritti pubblicati in riviste è ibid., pp. XXXVI-XXXXV, integrato da altre sue pubblicazioni in Cenni, cit., pp. 104, 113.
Fonti e Bibl.: Sindacato obbligatorio siciliano di mutua assicurazione per gli infortuni sul lavoro nelle miniere di zolfo, Rendiconto amministr. sul funzionamento del sindacato per il primo esercizio1º ott. 1904 a 31 dic. 1905 e bilancio consuntivo approvato dall'assemblea generale dei soci nella seduta del 18 apr. 1906, Caltanissetta 1907; Id., Rendiconto dell'esercizio 1906, ibid. 1907; Id., Bilancio 1907approvato dal consiglio di amministr. nelle sedute del 18 e19 marzo 1908, ibid. 1908; Id., Le relaz. sul terzo esercizio all'assemblea generale dei soci. Sedute del giorno 15 apr. 1908, ibid. 1908; Id., Le relazioni sul quarto esercizio all'assemblea generale dei soci. Sedute del19 giugno 1909, ibid. 1909; Id., Bilancio 1909 approvato dal consiglio di amministr. nella seduta del 24 maggio 1910, ibid. 1910; Id., Rendiconto della gestione 1910, ibid. 1911; Id., Rendiconto della gestione 1911, ibid. 1912; Assemblea generale dei soci. Relaz. del direttore P. C., in Id., In favore di un provved. speciale legislativo che estenda le funzioni del "Sindacato" a tutte le leggi di previdenza sociale, Roma 1921, pp. 9-16; G. Baglio, L'assicur. degli operai contro gl'infortuni del lavoro e il Sindacato obbligatorio di assicur. mutua fra gli esercenti delle miniere di zolfo in Sicilia, I, Caratteri del Sindacato obbligatorio sicil., Napoli 1908; Id., Per la politica e il diritto delle assicurazioni operaie obbligatorie, ibid. 1909, pp. 41, 71, 85, 88; Id., L'assicur. infortuni dei solfarai della Sicilia dal 1905 al 1910, in Riv. Popol. di polit., lettere e scienze sociali, XVII (1911), pp. 665 ss.; C. Baldi, Infortunii degli operai sul lavoro, Torino 1917, pp. 656-662; F. Leprotti, Fasti e nefasti del Sindacato obbligatorio sicil. per gli infortuni nelle solfare, Caltanissetta 1965; A. Mori, Oneri,limiti e finalità delle cure a vantaggio degliinfortunati sul lavoro, in Ministero dell'Econ. nazionale, Direzione generale del lavoro e della previdenza sociale, Concorsi a premi per studi iner. alle assicur. sociali, Spoleto 1925, III, pp. 285-288, 338; C. Tovo, Idem,ibid., IV, pp. 128-131; A. Mori, Contributo dei sicil. alla patologia del lavoro, in Primo Congresso naz. degli infortuni e delle malattie professionali. Palermo 26-31 ott. 1947, Roma 1948, pp. 35, 37, 66, 68-71, 86-89; F. De Stefano-F. L. Oddo, Storia della Sicilia dal 1860 al 1910, Bari 1963, ad Indicem; M. Colonna, L'industria solfifera siciliana. Origini,sviluppo,declino, Catania 1971, pp. 163 s.; F. Renda, Social. e cattolici in Sicilia. 1900-1904. Le lotte agrarie, Caltanissetta-Roma 1972, ad Indicem; S. Spinello Perticone, L'apostolo della previdenza sociale, in L'Ora, 27 ag. 1975; S. Salomone, La Sicilia intellettuale contemporanea. Dizionario biobibliografico, Catania 1913, sub voce.