Pompei
Città che sorgeva in età antica presso le pendici del Vesuvio. P., le cui più remote tracce archeologiche risalgono all’8° sec. a.C., fu sotto l’influenza greca (7°-6° sec.), l’egemonia etrusca (6°-5° sec.) e di nuovo greca dal 474 al 425 circa, quando venne in potere dei sanniti, che la ricostruirono e l’ampliarono. Durante le guerre sannitiche subì un’incursione romana (310), e dopo la vittoria romana divenne città alleata; rimase fedele a Roma durante la seconda guerra punica. Insorta nel corso della guerra sociale, fu assediata da Silla (89), e conquistata in seguito alla sconfitta italica a Nola; poco dopo ebbe la costituzione di colonia romana (Colonia Cornelia Veneria, 80 a.C.), ricevendo molti veterani di Silla. Da allora P. andò rapidamente romanizzandosi, pur conservando caratteri italici. Fiorente per i commerci e le industrie, nel 62 d.C. fu colpita da un grave terremoto, dal quale si riprese rapidamente; ma nel 79 la grandiosa eruzione del Vesuvio la seppellì sotto uno strato di lapilli e ceneri alto 6-7 metri. Di questa sciagura, nella quale andarono distrutte, oltre a P., Stabia ed Ercolano, rimane la descrizione in una lettera di Plinio il Giovane (Epist. VI, 16), nella quale è anche narrata la morte dello zio Plinio il Vecchio, che, come comandante della flotta di Miseno, tentava di portare soccorso ai pompeiani. Gli storici hanno discusso se al momento della grande eruzione del 79 si fosse già formato un nucleo cristiano a P.: il problema è legato infatti a una iscrizione a carbone letta da G.B. De Rossi e poi svanita, in cui sembra comparisse la parola christiani; anche sull’origine cristiana di un enigmatico crittogramma gli archeologi non concordano.