POMARANCIO
. Cristoforo Roncalli, detto il P., pittore, che ebbe il soprannome dal luogo di nascita e dal soprannome del suo maestro, nacque, secondo il Baglione, nel 1552, e morì a Roma nel 1626. Educato alla scuola di Niccolò Pomarancio, cominciò la sua attività come freschista, agli ordini del Circignani, decorando le Logge vaticane sotto il pontificato di Gregorio XIII. Nel biennio 1583-1585 viene compensato per lavori nella sala vecchia del palazzo di Montecavallo, insieme con Pasquale Cati, G. B. Lombardelli, Agostino Felino e Cesare d'Ancona. Nel 1608 stava lavorando alla sagrestia del tesoro a Loreto, e nel 1610 aveva finito stucchi e pitture di quella sala ch'è la sua opera più notevole, dove con la ricchezza, col fasto, satura d'orgoglio, tra profeti e sibille acclamanti e declamanti, si imbarocchisce la decorazione cinquecentesca.
Mutevole di maniera, il pittore, la cui pompa di freschista in voga oscurò ai suoi tempi la fama del genio dell'arte nuova, Michelangelo da Caravaggio, da lui vinto nella gara per la decorazione lauretana, in Napoli volge lo sguardo ai manieristi locali dipingendo la melodrammatica S. Agnese della chiesa dei Gerolomini, mentre nella S. Maddalena della Galleria Barberini piega alle tendenze del Seicento carraccesco, valendosi della luce a esprimere la qualità delle cose e la loro sostanza pittorica.
Bibl.: A. Venturi, Storia dell'arte ital., IX, vii, Milano 1934, pp. 789-99; Fr. B., in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXVIII, Lipsia 1934.