POLLENZO
. È un semplice villaggio, frazione di Bra (provincia di Cuneo), sorgente nel piano poco oltre la confluenza del Tanaro con la Stura, al quale dànno però particolare attrattiva gli amenissimi colli che gli fanno corona e i monumentali edifici ivi eretti da Casa Savoia. Fra questi vanno ricordati il Real Parco, attiguo al villaggio, dove è il Castello costruito su altro più antico fin dal 1385 e fatto restaurare da re Carlo Alberto, e la chiesa in stile gotico di San Vittore, il cui coro s'adorna degli stalli dell'antica abbazia di Staffarda, prezioso minutissimo lavoro d'intaglio del secolo XV. Ma l'interesse maggiore della località è nei ricordi della sua storia: ché Pollenzo fu già grande città romana, chiamata allora Pollentia, celebrata per le sue industrie dei vasi e delle lane, per la sua ricchezza e magnificenza. Fiorita specialmente nei primi secoli dell'impero, ebbe marmorei palazzi, templi, terme, teatro, anfiteatro: di quest'ultimo, che i contadini del luogo chiamano oggi Culisea, emergono ancora dal suolo le maestose rovine, sulle quali è costruito in gran parte il villaggio odierno. Oltre a questi si trovano sparsi nel territorio altri ruderi di templi, di sepolcri, d'un grande acquedotto. Numerosi cimelî venuti alla luce da scavi sistematici o casuali si conservano nei musei di Torino, Bra, Cherasco, Benevagienna, ecc.: urne e stele sepolcrali, are votive, bronzi e marmi di fine lavoro, vasi elegantissimi, idoletti, cammei, monete in gran numero. Non pochi storici ritengono si debbano collocare nel piano di Pollenzo, anziché presso Vercelli, i Campi Raudî, dove Mario distrusse i Cimbri il 31 luglio del 101 a. C. Certamente si combatté presso Pollentia la famosa battaglia in cui Stilicone, il 6 aprile del 402 d. C., sconfisse i Visigoti condotti in Italia da Alarico.
Attraverso il Medioevo la città lentamente rovinò; fu definitivamente distrutta dagli Astigiani circa l'anno 1295. Ma sul suo piano, allora desolato, si ebbe ancora un fatto d'armi notevole nella battaglia combattutasi il 15 novembre 1346 fra i Provenzali e i loro avversarî (una lega del duca di Savoia, dei Visconti e del marchese di Monferrato): la vittoria dei collegati pose fine alla dominazione angioina in Piemonte.
Bibl.: E. Milano, Breve storia di Pollenzo, Bra 1902; id., La disruzione di Pollenzo, in Boll. st.-bibl. subalp., 1902; id., Pagine di gloria italica, Torino 1925: id., Alla ricerca dei Campi Raudi, in Boll. st.-bibl. subalp., 1928; id., Pollenzo, in Pro Piemonte, Torino 1926; id., Pollenzo, in Le Vie d'Italia, febbraio 1934: A. M. Mathis, Le vicende di Pollentia (oggi Pollenzo) colonia romana in Piemonte, in Atti R. Accad. d. scienze, Torino 1901; id., Pollenzo nel Medioevo e nei tempi moderni, Bra 1901.